Spadafora: "Riapertura degli stadi? Le priorità sono altre" - JuveNews.eu

Spadafora: “Riapertura degli stadi? Le priorità sono altre”

Spadafora
Le parole del Ministro dello Sport

TORINO – A quasi un anno dall’inizio dell’emergenza Covid, che ha sconvolto anche il mondo dello sport, il pubblico è ormai abituato a guardare partite giocate a porte chiuse. L’assenza di pubblico sugli spalti durante gare di alto livello dà ancora spazio ad un’atmosfera diversa, ma è qualcosa con cui bisognerà fare i conti ancora per parecchio tempo. A spiegarlo è il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervenuto durante la trasmissione Agorà: “Confido che entro fine gennaio ogni attività sportiva possa riprendere, ovviamente prendendo le dovute precauzioni per garantire la sicurezza. Tutti sperano di poter riprendere, ma il Governo ha una scala di priorità. Il problema di avere tante persone che vanno nella stessa direzione, allo stesso orario e nello stesso giorno significa dover fare una serie di controlli e avviare una macchina non prioritaria rispetto ad altre, come per esempio la scuola”.

Dalle parole del Ministro si capisce che tra i tanti settori che aspettano con ansia di tornare alla normalità, lo sport non sarà il primo. Un assunto piuttosto ovvio, visti i problemi su larga scala con cui sta facendo i conti il Governo, ma comunque un duro colpo all’economia dello sport. I mancati introiti derivanti dalla vendita dei biglietti e dall’afflusso di persone negli stadi sta danneggiando, in alcuni casi in maniera fatale, praticamente tutte le società sportive. Dalle dichiarazioni di Spadafora filtra però ottimismo per lo sport di basso livello, che, salvo qualche piccola concessione, non ha praticamente mai ripreso in maniera seria dallo scoppiare della pandemia. Lo sport, come il resto dell’economia, dovrà attendere la piena diffusione dei vaccini per poter sperare di tornare alla normalità. Per il momento gli stadi gremiti restano comunque una speranza, che in ogni caso è molto più del miraggio, praticamente irrealizzabile, che eravamo ormai abituati a scorgere negli ultimi mesi.

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