[fncvideo id=670034 autoplay=true] Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport ha risposto all’appello di Gabriele Gravina, presidente della FIGC. Queste erano state le parole del numero uno della federazione: “Siamo ad un bivio, dobbiamo agire velocemente per impedire che la crisi del calcio professionistico obblighi i club al blocco dell’attività, mettendo così in ginocchio tutto il comparto sportivo e l’intero sistema Paese. Non abbiamo chiesto ristori al governo, piuttosto di riconoscerci l’importanza socio-economica che il calcio ha attraverso l’adozione di alcune misure urgenti per risollevare le Società dalla crisi generata dal Covid. Il calcio può avere un ruolo determinante per la ripresa complessiva dell’Italia”.
“Le gravi ripercussioni economiche generate dall’emergenza pandemica da Covid-19 e le conseguenti misure di contenimento a cui si sono sottoposti i club professionistici sono diventate ormai insostenibili, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’intero comparto”. Le richieste di Gravina al Governo sarebbero dunque quelle che già conosciamo da tempo: stadi aperti al 100% con l’utilizzo del green pass, o in alternativa al 50% con i posti però assegnati “a scacchiera” senza cioè il metro di distanza stabilito dal decreto che penalizzerebbe molti club che in questo modo non arriverebbero al 50% della capienza dello stadio per mancanza di spazio.
Queste sono dunque le parole di risposta della Vezzali a Gravina ai microfoni di Milano Finanza: “Il sistema calcio era in perdita già prima della pandemia, che ha però avuto l’effetto di amplificare il problema. È in realtà una questione strutturale, perché oggi i costi sono regolarmente più alti dei ricavi. Ristoro e dilazione fiscale per club e Figc? Con tanti settori in difficoltà o proprio in ginocchio, parlare di “aiuti di Stato” al calcio rischia di essere poco comprensibile per i cittadini. Preferisco immaginare ogni sostegno o supporto, anche eventualmente la dilazione fiscale temporanea, legato a riforme strutturali del sistema calcio”.