Intervistato per Libero, Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha parlato della trasformazione del calcio degli ultimi anni. Un calcio caratterizzato dalle tante, troppe partite per qualunque squadra della Serie A che prenda parte a ulteriori impegni europei. Ecco le sue parole: “Penso che si giochi troppo, quest’anno si aggiunge anche il Mondiale per Club a una serie di competizioni già interminabili. Diventa un tour de force difficile e pericoloso, e anche da tifoso vi dico che non ci sono poi tutti questi vantaggi. Adesso siamo abituati a vedere una partita al giorno, per cui ci disperiamo quando non ce ne sono. Ma ormai non si riesce neanche più a guardare una gara per intero che si è già inconsciamente proiettati a pensare a cosa ci sarà domani”.
Moratti: “Calcio troppo meccanicizzato”
L’ex presidente dell’Inter ha proseguito: “Non ci sono più né la curiosità né l’attesa, stanno venendo meno tutti quei fattori che in passato hanno regalato emozioni, anche molto forti, a centinaia di migliaia di tifosi. C’è solo la soddisfazione di avere ogni giorno una partita, tutto viene accorciato. Quando si esagera con qualcosa poi dopo finisce per mangiarsi da sola. E poi sembra tutto scritto. Il calcio sta diventando troppo meccanizzato, gli stessi calciatori si concentrano sul 3-5-2, sul 4-3-3, sembrano applicarsi più su queste dinamiche che sulla vecchia idea che invece bisognerebbe prima sapere usare i propri piedi in termini meravigliosi per sfiorare e giocare la palla come si vuole, sentirla come un oggetto che più tratti bene e più ti restituisce qualcosa di splendido e sorprendente. E poi capita sempre più raramente di stupirsi”.