Il risveglio dei tifosi della Roma, alla lettura delle notizie, è stato probabilmente traumatico. Un fulmine a cielo (non) sereno, non imprevedibile, ma quantomeno inaspettato. Infatti, non parevano esserci troppi segnali su questo fronte, quello che ha visto appunto il club giallorosso esonerare Daniele De Rossi dalla guida tecnica della squadra. L’allenatore romano, a lungo definito “capitan futuro” ai tempi nel quale fu giocatore insieme a Francesco Totti, è probabilmente una di quelle bandiere “intoccabili” per il tifo giallorosso.
Un uomo in grado di mettere d’accordo trasversalmente la piazza sono con il suo apporto carismatico. Lo stesso che probabilmente ha inciso sin qui, dall’esonero neppure un anno fa di Josè Mourinho, tecnico dal pedigree non proprio da poco. Non abbastanza a quanto pare per la società che, figli i risultati e le scelte importanti specialmente nel match pareggiato contro il Genoa in Serie A ha optato per il cambio di guardia.
Addio De Rossi: la Roma sceglie Juric
Più del gol di Koni De Winter all’ultimo respiro, a spingere all’esonero la Roma sono state le precedenti scelte dell’allenatore. Su tutte, il passaggio di modulo: un attacco a due punti con la rinuncia di Matias Soulè, l’acquisto più caro del calciomercato estivo, e l’inserimento a tutta fascia di Stephan El Shaarawy. Addirittura, l’argentino è rimasto rilegato in panchina per tutto il match, con l’allenatore che, nei minuti finali, ha preferito inserire Eldor Shomurodov. Per De Rossi è stata dunque una delle ultime sue scelte, le stesse che dovrebbe ora prendere Ivan Juric, sostituto designata per la panchina. L’allenatore croato, senza squadra dopo l’addio al Torino alla fine della scorsa stagione, è già in città, pronto a sfoggiare il suo 3-4-2-1 o 3-4-3 per risollevare le sorti della Roma.