di Flavio Zane
Il mondo del calcio piange Salvatore “Totò” Schillaci. Dopo una lunga partita, quella contro il tumore che lo affliggeva ormai da anni, portandolo ad allontanarsi sempre più dai riflettori, alla fine l’ex calciatore ha dovuto arrendersi. Nei giorni scorsi Schillaci era stato ricoverato all’ospedale Civico di Palermo, dopo l’aggravarsi improvviso delle sue condizioni di salute, poi stabilizzatesi in un secondo momento. Precedentemente, era stato sottoposto a due interventi al colon per curarsi dalla malattia che aveva sconfitto, ma la quale si sarebbe poi nuovamente ripresentata. Ora la notizia più brutta, quella che la famiglia, ma che anche tutti gli italiani innamoratosi di lui per le sue gesta tra Messina, Juventus e Inter. Ma soprattutto quelle in Nazionale, nella famosa spedizione a Italia ’90, l’ultima competizione internazionale calcistica disputata nel nostro paese.
L’iconica canzone “Notti Magiche” di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato è giunta sino alla nostra generazione. Il famosissimo brano, oltre che per il valore artistico, ha certamente un valore emozionale, quello del ricordo delle gesta degli azzurri in quel Mondiale. Totò Schillaci, con i suoi gol, è probabilmente il giocatore che meglio si associa a tali prodezze. Quando il C.T Azeglio Vicini lo convocò, difficilmente si sarebbe aspettato un impatto così decisivo del calciatore siciliano, passato da riserva a titolare a suon di reti, quelle che hanno trascinato l’Italia sino alla finale persa contro l’Argentina di Diego Armando Maradona e persa solo ai rigori. In quell’anno, Schillaci si piazzò al secondo posto nella graduatoria per l’assegnazione del Pallone d’Oro, ma probabilmente al primo nel cuore dei tifosi italiani.
Semplice, umile e generoso, oltre che fortemente impegnato nel sociale, Schillaci ha mostrato nel corso delle sue uscite pubbliche e non solo, un umanità e un rispetto superiori anche forse alle sue capacità da calciatore. Ne è un esempio una sua intervista, riportata dalla Rai, nel quale egli ricorda quelle settimane, o meglio, quelle “notti magiche” e che ben rappresentano il ricordo che ha lasciato e che rimarrà nel cuore di diverse generazioni di tifosi. Ecco le sue parole: “Era una squadra di grandi campioni, Baggio, Baresi, Vialli, Maldini, Ancelotti e io ho avuto l’onore di giocare con loro. Era un ambiente importante, io ero orgoglioso perché non è che c’erano tutti questi siciliani nel giro azzurro. Lottai con i denti per guadagnarmi un posto da titolare in azzurro, pensavo solo a quello. Gli italiani erano innamorati di me? Non compresi questo entusiasmo, lo scoprii dopo e lo vedo ancora oggi. Ovunque mi riconoscono e mi fanno feste, mi mostrano i video, vogliono che racconti, la gente ricorda Italia ’90 e mi chiede di rifare gli occhi spiritati!”.
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