Intervistato per Forbes, Francesco Calvo ha parlato delle prospettive della Serie A e del calcio italiano. Ecco le sue parole: “Partiamo dal presupposto che il calcio segue il ritmo di crescita del proprio paese. In Italia il Pil non ha subito rialzi importanti negli ultimi anni. A ciò aggiungiamo la competitività degli operatori, lo scarso sviluppo tecnologico e infrastrutturale del Paese e la mancanza di integrazione con i servizi di connettività, aspetto molto impattante all’estero. Non dimentichiamo poi i costi degli abbonamenti, che al di fuori dell’Italia sono molto più alti, la pirateria, su cui però si sta facendo un ottimo lavoro, e la scarsa managerialità all’interno della Lega. C’è la necessità di rivedere i format di tutti i campionati professionistici, perché così il sistema calcio italiano non è economicamente sostenibile. Basti pensare che una squadra di Lega Pro perde in media 1,5 milioni all’anno, fatturando tra i 2 e i 4 milioni”.
Inoltre, il dirigente della Juventus ha parlato dell’ipotesi di un ritorno della Serie A a 18 squadre: “Al termine della stagione 2025-26, che si concluderà con i Mondiali negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, i calciatori, stipendiati al 100% dai club, giocheranno per il 75% del tempo con le loro squadre e il 25% con le nazionali. E i rischi sono tutti a carico dei club. Non va bene”.
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