Ecco le parole di Fabrizio Ponciroli a TMW Radio. Sulla Roma ha detto: “Questo risultato della Roma dà ancora più valore a quanto fatto lo scorso anno. Si diceva che la Roma fosse arrivata in finale di una coppetta, della Coppa del Nonno ma quello è stato un risultato fondamentale per la stagione attuale. La Roma in finale di Europa League è un vero e proprio capolavoro di Mourinho.”
Ed ha proseguito: “La Juve? Seguire la Juventus ieri è stata una sofferenza. Dopo il gol di ieri di Vlahovic ero convinto che la Juve andasse in finale. Non si deve mai colpevolizzare un singolo, però l’errore di Chiesa che ha portato al pareggio è troppo grave. Il Siviglia se non avesse segnato così presto si sarebbe scoperto, non aveva mai sofferto così tanto recentemente in casa. Non è solo colpa di Chiesa, però l’errore è gravissimo. E come lui non posso accettare le condizioni attuali di Di Maria. Vai a un ritmo troppo lento rispetto agli altri, non tenti mai la giocata e soprattutto quel pallonetto in una situazione del genere non ci può stare, c’era Kean in posizione favorevolissima. La Juve ha fatto il suo, sono mancati i due giocatori più importanti per questo tipo di partita, Chiesa per i suoi strappi e Di Maria per la sua fantasia. Complimenti comunque al Siviglia perché non ha mai mollato la presa.”
Infine: “Su Allegri ho letto delle cose assurde. È chiaro che ha fatto degli errori, spesso ha sbagliato la formazione e non è riuscito ad integrare alcuni giocatori come Di Maria o la gestione di Vlahovic. Qualcuno dice che la ripartenza dipende dall’addio di Allegri, ma datemi un nome che so che farà tanto meglio. Mi è stato detto De Zerbi, viene data ancora una chance a un allenatore in rampa di lancio? Vogliono uno navigato, e allora vediamo quale nome può essere valido. Spalletti? A Napoli ha fatto un capolavoro assoluto ma grazie anche ai giocatori che aveva a disposizione, perché non aveva personalità forti o top player con cui ha avuto delle difficoltà, vedi i casi Totti e Icardi. Arriva alla Juve e si ritrova i Pogba, i Di Maria, i Chiesa e i Vlahovic. Un conto è allenare una squadra di potenziali fenomeni, un conto è allenare la Juve. Non penso sia un profilo giusto per la Juve, ma in questo momento non so quanti ce ne siano. Non lo è neanche Allegri. Devi vincere, far crescere i giovani, considerare quanto succede anche fuori dal campo. Devi fare i conti con la pressione della piazza che vuole vincere sempre.”
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