Ecco l’intervento di Antonio Paolino a Bianconeranews.it: “Diciamola tutta e non aspettiamoci comunque miracoli:
Giuntoli sarà l’uomo della rifondazione a partire dall’inizio di luglio, sentendomi di confermare l’indiscrezione di Radiobianconera di una settimana fa, ma su di lui non bisognerà far ricadere tutte le responsabilità delle scelte e delle decisioni da prendere. Ecco in pratica il primo degli errori da non commettere assolutamente. Il nuovo direttore sportivo dovrà essere affiancato e aiutato a calarsi nella complessa galassia bianconera, a maggior ragione in questo particolare momento storico e di (semi) vuoto societario. La sfida, tuttavia, parrebbe ancor più affascinante per un professionista maturato all’ombra di esperienze veraci. E il salto di responsabilità sembrerebbe quasi doveroso per chi ha intuito la necessità e l’importanza di alzare il tiro. La Juve ha scelto Giuntoli, ma forse anche Giuntoli ha fatto in modo di farsi apprezzare grazie alle quattro promozioni in cinque anni col Carpi e per lo storico scudetto vinto nella complicata realtà di Napoli dove ha rischiato comunque un anno fa l’esonero.”
Su Giuntoli: “Resterà speriamo solo per poco tempo una scommessa, sperando poi di apprezzarne gli effetti che non potranno però essere immediati e forse neppure troppo in “fase” con le necessità pratiche di chi deciderà dalla panchina. Ed ecco la prima vera criticità di due progetti che viaggeranno nelle intenzioni a braccetto, ma che produrranno anche effetti discordanti sul come, quando e perché puntare sul “basso” profilo di qualche importante giocatore di prospettiva.”
Su Allegri: “Tanto per essere chiari, Allegri sta chiedendo rinforzi d’esperienza alla luce delle partenze di Di Maria, Paredes e Rabiot, mentre in smart working – non essendosi ancora svincolato dal Napoli – Giuntoli prova a tessere la nuova tela con giocatori quasi sconosciuti, ma di buona prospettiva a patto di avere la giusta pazienza per aspettarli. Quesito valido per l’allenatore o per i tifosi? Perché di fatto la società gli ha demandato tale obiettivo per i prossimi cinque anni. E la strada è quindi visibilmente tracciata per chi lavorerà da dietro le quinte rispetto ad un allenatore a cui le garanzie non vanno oltre i due anni che gli restano da contratto.”
Su ADL : “Il nodo da sciogliere rimane attaccato ai capricci del presidente del Napoli che dopo uno scudetto vinto e le tante promesse fatte deve adesso dimostrare di essere bravo anche a mantenerle. Con l’insofferente Spalletti – a cui non sembra vero di aver vinto il tricolore convincendo “Auré” a firmargli la fuga da stress – è filato tutto liscio lasciando prima di tutto il gruzzolo rimanente in cassa e poi giurando “giurin giurello” di non avere altre pretendenti. Cosa diversa per Giuntoli chiaro da tempo nel delineare la propria volontà di voler cambiare aria dopo otto anni. Purtroppo dietro c’è la Juventus e a quelli del potere non si fanno sconti e neppure regali. Giuntoli è pronto a rinunciare anche ai bonus scudetto, Adl a fargli perdere un po’ di tempo. Non a pagargli però il resto dell’ingaggio per tenerlo solo a libro paga ancora per un anno.”
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