Intervistato da La Gazzetta dello Sport Claudio Marchisio ha parlato della finale di Coppa Italia tra Juve e Inter: “A inizio anno per me l’Inter era nettamente la più completa e la più forte, poi la Juventus pian piano, con i suoi difetti che ci sono tuttora, si è avvicinata. Anzi, l’ultima sfida in campionato poteva essere un ‘colpo gobbo’ per andarsi a giocare lo scudetto. Ero allo Stadium e mi ricordo di un’Inter svuotata, stanca, fisicamente e mentalmente: era una partita difficile per loro, la Juve per demeriti suoi non è riuscita a portarla a casa”.
Su Vlahovic ha aggiunto: “È un talento puro, che migliorerà con il passare degli anni, ma il suo arrivo con gol immediati aveva fatto pensare che si fosse inserito senza contraccolpi. Non può essere così, ci vuole del tempo: infatti poi ha cominciato a trovare difficoltà, almeno a livello realizzativo. Questi sei mesi sono serviti a lui e alla Juve per conoscersi: nella prossima stagione le sue qualità devono essere espresse con continuità”.
Come si sostituisce Dybala? “Non sarà facile: il mercato europeo di alto livello ha cifre esorbitanti e bisognerà capire quale sarà la linea, se cercare un talento giovane che può avere un grande futuro o puntare su un campione già fatto”. E Chiellini? “Lascia un vuoto, ma negli anni in spogliatoio ha seminato bene, nei momenti difficili e nelle vittorie. È entrato nella testa dei compagni che lascia”. Chiosa finale su Rovella, Fagioli e Miretti: “Rovella è quello con più esperienza, conosco molto bene Fagioli, un vero talento. Mi aspettavo che avesse una occasione dopo la mia partenza, in una Juve che era ancora vincente, non c’è stato coraggio. Miretti è appena arrivato, ha fatto un percorso uguale al mio, ma è un giocatore diverso. Io dopo l’anno di B andai a Empoli un po’ storcendo il naso, ma quella stagione mi servì tantissimo. Forse serve anche a lui”.