Nel mondo del calcio ci sono due tipi di squadre: chi può permettersi di spendere senza freni e chi deve invece stare attenta a stringenti paletti finanziari. Nella prima categoria troviamo squadre come il PSG e il Manchester City, nella seconda, purtroppo, la Juventus. I bianconeri nonostante siano una delle squadre più forti e prestigiose della Serie A non dispone di una forza economica tale da potersi permettere di spendere senza pensare alle conseguenze. Prendiamo ad esempio l’operazione Dusan Vlahovic: spesi 70 milioni per il cartellino del bomber serbo, guadagnati 70 milioni dalla vendita di Bentancur e Kulusevski. Sostenibilità, questa è la parola chiave.
In vista del prossimo mercato, quindi, è chiaro che la Juve non potrà acquistare senza vendere. Paul Pogba e Di Maria (ammesso che arrivino) sarebbero colpi a parametro zero: nessuna spesa per il cartellino ma un ingaggio molto pesante. Per questo la Vecchia Signora dovrà per forza di cose vendere qualcuno, così da rientrare dei costi. Ci sono ben 10 giocatori sacrificabili.
Dopo la straordinaria stagione in Serie C con la maglia del Palermo, Brunori è tra i giocatori più ricercati in Serie B. In casa Juve non c’è spazio per lui e i bianconeri potrebbero ricavare circa 5/6 milioni dalla sua cessione. Discorso simile per Zanimacchia, protagonista in B con la Cremonese, Vrioni e Marques. Occhi puntati sulla primavera, dove tanti giovani sono destinati a partire: Chibozo ha diverse offerte, Israel sembra ad un passo dallo Sporting Lisbona. Tra i “big”, Ihattaren dopo la delusione italiana potrebbe essere riscattato dall’Ajax, mentre Pellegrini e McKennie potrebbero essere sacrificati. Il terzino italiano e il centrocampista americano non sono da vendere assolutamente, ma di fronte alla giusta offerta potrebbero lasciare Torino. Chi invece è sicuro di partire è Di Pardo, ad un passo dal Cagliari. La Juve riuscirà a concludere tutte queste operazioni?