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L’ex dirigente del Cesena e del Palermo ai tempi di Zamparini Rino Foschi, ha parlato intervistato dai microfoni di Tuttosport, ai quali ha presentato la partita amichevole che si disputerà tra la sua ex squadra bianconera e la Juventus: “Anche se è a porte chiuse, resta comunque un test di prestigio. Da cesenate mi auguro di rivedere in futuro questo incontro di nuovo in Serie A. Ma sono sincero: senza calcio sto vivendo male, mi sento un leone in gabbia: non è una questione di soldi, bensì di passione. Infatti tutti giorni leggo i giornali e guardo partite. Certo, sabato seguirò anche Juve-Cesena in televisione”.
Foschi parla poi dei tempi del Parlermo, raccontando un aneddoto su Paulo Dybala, ceduto alla Juventus ma richiesto in quei tumultuosi mesi da molte squadre, Napoli su tutte: “Mi viene in mente la trattativa per la cessione di Dybala, ai tempi del Palermo. Zamparini adorava Paulo, ma era giusto lasciarlo partire. La Juventus fu la più decisa: Marotta e Paratici lo volevano a tutti i costi, però all’inizio offrivano meno di quello che chiedessimo. Un giorno, seppur con i bianconeri fossi molto avanti, ricevo una chiamata di Zamparini: “Rino, De Laurentiis mi ha offerto 20 milioni più Jorginho. Che facciamo?” Non abbiamo sottovalutato Jorginho, perché lui era già bravissimo allora. Zamparini lo ha anche detto pubblicamente nei giorni scorsi: “Era Foschi l’unico che credeva in Jorginho anni fa”. Semplicemente, alla fine preferimmo incassare solo soldi: 32 milioni più 8 di bonus. Paulo è un campione nato e lo ha dimostrato. L’ultima è stata una stagione un po’ sfortunata: tra virus e acciacchi non gliene è andata bene una. Ma adesso tornerà il vero Dybala”.
Come Foschi, anche la Juventus crede nella sua Joya, ed è pronta a prolungare sul contratto che lo lega con la Vecchia Signora per continuare insieme a vincere.