di Fabio Marzano
TORINO – In questo ultimo mese il giocatore che più di ogni altro ha stregato l’intero panorama calcistico italiano e internazionale, è stato Moise Kean. Il baby attaccante bianconero sta incantando tutti a suon di gol e tra campionato e Nazionale sono ben 5 le partite consecutive in cui va in gol. A commentare quello che sarà il suo futuro ma soprattutto quello che è stato il suo passato, è stato suo padre, Jean Kean, che ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Come valuti questa crescita esponenziale di Moise?
“Il ragazzo sin dalla sua nascita è sempre stato vivace e gli piace ballare oltre che giocare a calcio. Prima di vedere a che livello è arrivato ora guardate bene chi era e da dove è venuto. Ogni volta che segna un gol, balla ed è sempre contento. Io che l’ho visto crescere giocando a pallone sono contento per dove è arrivato ora ma mi sembra tutto cosi normale se ripenso a come è sempre stato”.
Viste le dichiarazioni di questi giorni, volevo chiederti che tipo di rapporti ci sono tra voi?
“Il rapporto va bene, per me va bene. Mio figlio mi vuole bene e io voglio bene a lui, all’età che ha può pensare quello che vuole ma so che mio figlio mi vuole bene come io voglio bene a lui e a tutti i miei figli. L’ho seguito dall’Asti Calcio fino alla Juventus, tutto il suo percorso, dall’Asti a Torino, sono sempre stato con lui. Abbiamo affrontato molti sacrifici, prendevano il treno tutti i giorni per andare agli allenamenti e alle partite. Se io ho fatto tutto quello che ho fatto per lui è perchè credevo che potesse sfondare, anche i suoi fratelli hanno giocato ma non sono mai arrivati come ha fatto lui. Io prima non lavoravo e molte volte non avevamo i biglietti del treno, quindi di conseguenza ci facevano scendere a metà strada e lui piangeva perchè non riusciva a giocare. Tutto questo l’ho fatto solo perche gli voglio bene e volevo che mio figlio arrivasse in alto, ora posso dire che il mio sogno si è realizzato”.
Vi vedete spesso?
“No non ancora. Il rapporto va bene, lui mi telefona sempre, mi saluta, io lo saluto. Anche io sono impegnato dall’altra parte perchè faccio i miei viaggi in Africa. Ci sentiamo spesso, dopo la rete contro il Milan mi ha chiamato e mi ha detto che tutto andrà bene e che voleva vedermi. Nei prossimi giorni credo di vederlo, anche se ora è troppo impegnato per gli allenamenti e per le competizioni che stanno giocando”.
Puoi raccontarci meglio la vicenda dei trattori?
“Questo problema del trattore mio figlio non lo sa, ma abbiamo trattato io con il direttore Marotta. Io sono un agronomo e sto facendo di tutto per aiutare il mio popolo e i ragazzi che vogliono venire in Europa. Io ho imparato tutto qua e quello che ho appreso volevo andarlo ad insegnare, però insegnare senza trattore era impossibile. Quando Marotta mi ha chiamato mi ha detto:” La tua ex moglie vuole portare il ragazzo al Manchester City, puoi venire ad aiutarci a trattenerlo da noi?”. Io gli ho detto: “Ok, però cosa mi date in cambio? Io vorrei i trattori vecchi che non usate da molti anni e me ne vado”. Loro risposero che non era un problema e che me li avrebbero fatti recapitare appena Moise firmava il suo contratto da professionista. Mi hanno dato un lavoro ad un bar, ristorante, dove facevo il lavapiatti e aspettavo questa firma sul contratto. Dopo un anno che ho lavorato mi chiamarono e mi dissero: ” E’ arrivato il momento di firmare il contratto”, io dissi che prima mi doveva essere assegnato il trattore. Il giorno dopo su Tuttosport scrissero che mio figlio avrebbe firmato solo in cambio di trattori e non so come facevano a sapere la notizia. Mio figlio si arrabbiò per questo e rischiando che tutto saltasse sono ritornato subito indietro e ho firmato per il bene suo. Se mio figlio arriva in alto va benissimo ma le promesse vanno mantenute. Io oggi sto ancora aspettando questa promessa, sono fatto così, la promessa è un debito e finché non me li daranno ogni volta che mi chiedono di questo dirò sempre la verità. Mio figlio è arrabbiato per questo, perchè è la sua società, è li che lavora, ecco perchè ha scritto: “Trattore, trattore, trattore”. Mio figlio sta vivendo un momento fantastico, ha il bene e la stima di tutta la squadra, di tutta la società, quindi dico: “Datemi questi trattori e me ne vado”. La promessa è un debito, io aspetto sempre i miei trattori, è un debito morale. Da quando ho iniziato a parlare dei trattori mi hanno tagliati i biglietti, lo guardo solo in televisione. I dirigenti della Juve non me li vogliono più dare e non vado più allo stadio, hanno chiuso tutte le porte, mi mandano sempre da un avvocato che non mi risponde neanche più. Un giorno spero che questi trattori me li porterà mio figlio. Io allora ho lasciato tutto. Danno i biglietti solo alla madre e io che sono il padre e l’ho seguito fin da piccolo e l’ho portato alla Juve, non mi danno nulla”.
In queste ultime settimane si parla di un interesse del Real, è vero?
“Mio figlio lo vogliono Real, Milan e PSG. Io seguo mio figlio passo per passo e queste squadre non mi interessano. Dirò a Raiola di lasciare mio figlio alla Juve perche lui deve crescere li. Anche se mi chiudono tuttora mio figlio deve crescere alla Juve. Se lo vogliono vendere saranno loro che lo manderanno via altrimenti resta”.
Moise è fidanzato, si vede con qualche ragazza?
“Lui non mi ha detto niente. Quando si fidanzerà me lo dirà ma ora pensa solo a giocare. Poi da noi fino ai 22 anni tutte le cose vanno fatte di nascosto e i genitori non devono sapere la loro attività intima. Anche se io vedessi alcune cose devo chiudere l’occhio. Io vorrei chiedere alla Juve che se non vogliono darmi i trattori almeno mi diano i biglietti per poter guardare mio figlio. Mi hanno chiuso tutto”.
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