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ESCLUSIVA – JEDA: “Quel gol a Buffon mi ha cambiato la vita. Chiesa? Non vale quella cifra. Doveva restare Douglas Costa”

di FABIO MARZANO 

TORINO – Dopo la pausa per la Nazionale, siamo ormai giunti alla vigilia della ripresa del campionato, con la Juventus che chiuderà l’ultima delle tre sfide di domani all’Allianz Stadium, dove ospiterà il Cagliari. Ad analizzare quello che sarà il match tra bianconeri e sardi, è stato un grande ex rossoblù, Jedaias Capucho Neves, meglio noto come ‘Jeda’ che, ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.

Che tipo di partita ti aspetti domani tra Juventus e Cagliari?

“Sicuramente sarà una partita molto aperta. Mi aspetto una partita spettacolare, il Cagliari gioca bene e non ha paura di attaccare. D’altro canto, la Juve vuole dimostrare che quello che sta attraversando è solo un momento delicato, non felicissimo, ma essendo una grande squadra la mentalità c’è. E’ una squadra ricca di campioni e vogliono dimostrare di essere con l’allenatore. Anche il Cagliari ha dei grandi giocatori, su tutti Joao Pedro e Simeone ma anche Nandez sta facendo grandi cose. Ora vedo una squadra un crescita, rispetto ad un inizio un pò titubante”.

Pensi che Joao Pedro e Simeone possono far male alla Juve?

“Stanno facendo molto bene entrambi e hanno tutto per migliorarsi. Devono guardare anche a livello personale e cercare di raggiungere traguardi importanti. Joao Pedro è il leader in assoluto di questo Cagliari e può crescere ancora tantissimo. Simeone non ne parliamo neanche, è un giocatore giovane, ha cattiveria, senso del gol e sta migliorando in ogni partita. Secondo me sono due armi fondamentali per i sardi. Certo che possono far mare alla Juve”.

Parlando di un tuo connazionale, volevo chiederti se secondo te la Juve ha fatto bene a dar via Douglas Costa per prendere Chiesa?

Diciamo che Douglas Costa, nonostante non abbia reso come si aspettavano tutti, io avrei aspettato a darlo via, anzi non lo avrei proprio ceduto. E’ chiaro che un giocatore con un ingaggio cosi importante, se non diventa fondamentale per la società, potrebbe essere un peso a lungo andare, però allo stesso tempo sono convinto che Douglas sarebbe il giocatore ideale per Pirlo su una delle due fasce. Con Chiesa hanno fatto una bella cosa, anche se ritengo che il costo è stato eccessivo, ma sono comunque un suo grande ammiratore. Al momento non ha ancora dimostrato tutto il suo valore ma sicuramente avrà tempo. Aldilà dell’aver preso Chiesa, io credo che la Juve non abbia fatto bene a darlo via. Giocatori come Douglas Costa ce ne sono pochi in giro”.

Considerati i precedenti, a cosa pensi sia dovuto il fatto che i giocatori brasiliani perdono la condizione fisica prima, rispetto ad altri giocatori?

“Non è sempre stato cosi. Ci sono giocatori con caratteristiche diverse rispetto ad altri. I brasiliani ad esempio, entrano in forma prima, a seconda anche dell’ambiente in cui si trovano e delle condizioni ambientali che li circondano. Io penso che dipende molto da come uno si cura e si allena. Probabilmente i giocatori brasiliani sono abituati in certi campionati e quando vanno a giocare in altri paesi, risentono dei cambiamenti che gli si presentino. Secondo me tutto dipende solo dall’adattamento”. 

Che ricordi hai di quel tuo euro gol alla Juve e cosa hai provato a segnare a Buffon?

Il gol a Buffon è stata una cosa strepitosa e che mi ha cambiato la vita. Soprattutto perche quella partita ha fatto entrare quei giocatori nella storia del Cagliari per aver battuto la Juve. Segnare al miglior portiere al mondo è un emozione indescrivibile. Nessuno può descrivere e spiegare quello che io ho provato in quel momento. Una delle cose piu belle che mi sia mai capitata in tutta la vita”.

Chi vedi favorito per la lotta scudetto?

“Sicuramente la Juve resta la squadra da battere. L’Inter e il Napoli anche possono dire la loro poche hanno due grandi squadre. Anche la Lazio può permettersi di lottare per lo scudetto visto quanto fatto negli ultimi anni, però Juve, Inter e Napoli sono le squadre meglio attrezzate per vincere. Il Milan è una squadra che ha dimostrato di essere vivo e di essere rinato soprattutto. L’Atalanta è una squadra pronta a competere per le parti alte della classifica, come vedi ce ne sono molte e pronosticare che vincerà è veramente difficile”.

Di cosa ti occupi ora?

“Io sono sempre rimasto a contatto con il calcio. Ho continuato a giocare e divertirmi in un club che militava in Promozione. Davo una mano alla scuola calcio della società. Ora ovviamente siamo tutti fermi e senza molte alternative. Il mio obiettivo però è quello di fare una carriera da allenatore“. 

Ringraziamo gentilmente Jeda per la disponibilità.

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