Del Piero: "Il calcio italiano sta diventando come quello inglese ed è un bene. Juve favorita ma ha cambiato tanto"

Del Piero: “Il calcio italiano sta diventando come quello inglese ed è un bene. Juve favorita ma ha cambiato tanto”

Del Piero
L'ex capitano bianconero ha rilasciato delle dichiarazioni

TORINO – L’ex capitano e bandiera della Juventus, Alessandro Del Piero, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sport Week, dove ha parlato di diversi argomenti, dal campionato, al mercato fino alle precedenti stagioni della sua ex squadra.

SULLA SERIE A – “A parità di gioco, sono i calciatori a fare la differenza. In ogni caso, alla base di tutto c’è la mentalità. Spero di assistere ad un evoluzione del campionato italiano  all’inglese, con più intensità e coraggio in campo. Per intendersi, come ha fatto l’Atalanta la scorsa stagione. Ilicic ha una classe da Champions. Con lui l’Atalanta è una cosa, senza di lui, è un’altra. Ci aspetta un campionato straordinario, più godibile perché più competitivo. La Juve è fortissima, ma tutta da scoprire perché ha cambiato tanto, a cominciare dall’allenatore. Mi aspetto molto da Inter e Napoli, e occhio ad Atalanta e Roma. Mi incuriosisce il Milan, Giampaolo meritava questa occasione”.

SU ALLEGRI – “Le difficoltà mostrate dalla Juve in Champions, e come qualità di gioco a volte anche in campionato, non sono giustificabili con un  “è colpa di Allegri”. Perché altrimenti dovremmo dire che nella stagione precedente la Juve è andata in finale di Champions per merito di Allegri, e con un gioco non certo inferiore alle altre grandi europee. Io mi diverto sia ad andare allo stadio sia al circo, penso che le vittorie arrivino più facilmente attraverso il gioco. Ma il gioco senza risultati non mi ha mai entusiasmato”.

SU ZANIOLO – “Appartiene alla categoria dei giocatori con qualcosa in più. Deve solo crederci. Mi chiedo: gli allenatori si stanno attrezzando per esaltare i giocatori che hanno a disposizione, adattando i sistemi di gioco agli uomini che hanno a disposizione? Questo, secondo me, non è un fatto trascurabile. In generale, il campione vuole giocare con altri campioni”.

 

 

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