Eugenio Corini, allenatore, ha rilasciato delle dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport, parlando della Juventus. Ecco le sue parole sulla questione del regista, identikit che Madama sta cercando per completare il reparto dopo l’arrivo di Pogba. Trattative però non facili, anche perché il club bianconero deve prima fare delle uscite come Arthur, Rovella e Rabiot, e poi si potrà pensare ad un nuovo innesto: “Dipende da come vuole giocare Max. Alla Juve aveva Pirlo, ma al Milan ha vinto uno scudetto con Van Bommel, un equilibratore davanti alla difesa. Oggi può utilizzare davanti alla difesa Locatelli, che è un calciatore completo, pur non essendo un regista puro. Ha buon piede, sa giocare a protezione dei due centrali e anche avviare l’azione discretamente, avendo giocato col “doppio play” al Sassuolo di De Zerbi. Chiaro, non ha il cervello calcistico di un Jorginho, che è uno dei più forti al mondo a tradurre sul campo il pensiero dell’allenatore”.
Su Paredes, calciatore che la Juventus avrebbe messo nel mirino, impostando uno scambio con Moise Kean per evitare di pagare interamente il cartellino dell’ex Zenit. Nelle ultime ore l’operazione sembra però essersi un po’ arenata, anche perché la Juventus al momento è concentrata su altre operazioni, in primis quella su Zaniolo, che sta procedendo spedita verso la sua conclusione positiva.
Ecco le parole dell’ex Brescia: “L’ho allenato al Chievo, quando era appena arrivato in Italia dall’Argentina. Dicevano fosse un trequartista, ma io lo vedevo già regista, anche se ho potuto sfruttarlo poco perché si presentò infortunato. Con lui in mezzo e Locatelli-Pogba da interni, la Juve avrebbe un trio perfetto in mediana. Una delle due mezzali si butta nello spazio, l’altra si può abbassare a palleggiare con Paredes che dà qualità all’avvio della manovra. In piccolo, si potrebbe replicare i tempi di Vidal-Pirlo-Pogba: quella Juve aveva un centrocampo eccezionale”.