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Allegri 50 anni…di frasi storiche: le sue migliori dichiarazioni

TORINO- 50 anni per mister Allegri, il tecnico bianconero oggi festeggia e lo fa a Torino, come allenatore bianconero, dopo le esperienze a Cagliari e Milano, sponda rossonera. Massimiliano Allegri è sempre stato un personaggio molto interessato a dare una buona immagine di sé a livello mediatico e per questo ci ha lasciato alcune “perle” di saggezza o frasi uniche nel suo genere. Vediamo le migliori dell’allenatore classe 1967:

Numero 1

Allegri, 3 maggio 2015

Prima di Juventus-Real Madrid

“Arrivare in un posto come la Juventus e stravolgere tutto togliendo certezze a giocatori che avevano vinto 3 scudetti sarebbe stato da persona poco intelligente. E ritenendomi una persona discretamente intelligente… Poi con il passare del tempo e delle situazioni sono passato alle mie idee, conservando comunque quello che era stato costruito.” VAI AL PROSSIMO>>>

Numero 2

Allegri, dall’intervista a “Mister Condò”

“Giocare e allenare sono due lavori molto differenti. Quando si finisce di giocare a calcio, bisogna capire cosa si vuole fare e soprattutto cosa si è capaci di fare. Conta molto la testa, sia quando si gioca che quando si allena: dire “un giocatore è bravo, ma non ha testa” secondo me non ha senso, l’aspetto mentale è fondamentale. E tutto va vissuto con leggerezza: anche le batoste, gli esoneri, aiutano a crescere e sono una parte del percorso; per il resto bisogna farsi trovare al posto giusto al momento giusto.” VAI AL PROSSIMO>>>

Massimiliano Allegri

 

Numero 3

Allegri, dall’intervista di Fabio Vergnano, Hurrá Juventus, dell’ottobre 2014

“A me è servito fare esperienza nel Grosseto, nella SPAL, a Sassuolo, a Cagliari. Si è trattato di passaggi che ho fatto, utili per poi guidare per quattro anni il Milan e ora la Juve. Non è da tutti, mi ritengo fortunato. In questo momento quando mi trovo di fronte a personaggi come Ferguson, Wenger, Ancelotti, Capello e Lippi che hanno esperienza internazionale migliore della mia e sono partiti dal grande calcio, capisco che se uno è bravo può trovarsi subito a lavorare dall’alto. Ma la gavetta aiuta perché, quando cominci da certe società che hanno difficoltà a sopravvivere, ti devi comunque barcamenare e questo è importante per la formazione professionale.” VAI AL PROSSIMO>>>

Numero 4

Allegri, dall’intervista di Matteo Marani, Guerin Sportivo, agosto 2011

“Ribadisco: le scelte parlano più delle parole. Ti rendono forte e credibile agli occhi del gruppo. Le faccio nell’interesse della squadra e per questo non voglio che siano discusse. Un giorno ho preso da parte un calciatore che si era lamentato al momento della sostituzione. “Vedi”, gli ho spiegato, “tu non manchi di rispetto soltanto a me, ma al tuo compagno che deve entrare e in generale alla squadra. E la squadra sei anche tu”. VAI AL PROSSIMO>>>

TURIN, ITALY – JANUARY 25: Juventus FC head coach Massimiliano Allegri looks on during the TIM Cup match between Juventus FC and AC Milan at Juventus Stadium on January 25, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Numero 5

Allegri, la frase della discordia: parla del gol fantasma di Muntari in Milan-Juventus 1-1 del 25 febbraio 2012

“Si vede che la linea di porta era troppo grossa… Diciamo che è stato un episodio simpatico, e che la mia squadra ha fatto una grande partita. Diciamo pure che, a volte, a star zitti sarebbe meglio. Io comunque mi diverto, sono toscano e le battute mi piacciono. È evidente che quell’episodio ci ha penalizzato, e che la partita è stata falsata. Sarebbe stato il 2-0 per noi. Il gol annullato a Matri? Sarebbe stato, eventualmente, il 2-1. Comunque la Juve è imbattuta, e ha dimostrato di star facendo molto bene.” VAI AL PROSSIMO>>>

Numero 6

Allegri, sugli scudetti della Juventus nel 2012

“Gli scudetti? Per me sono… 31! Perché? C’è compreso quello del campionato di Serie B… L’ha vinto, no?”VAI AL PROSSIMO>>>

 

Numero 7

Allegri sul suo arrivo alla Juventus, febbraio 2015

“Quando sono arrivato era normale ci fosse contestazione. Era andato via un grande allenatore ed era arrivato quello antagonista degli anni precedenti. Sto portando avanti il mio programma e spero di portare a casa qualche trofeo. Nel calcio come nella vita il tempo aggiusta tutto. Conta solo fare risultati. Può passare chiunque ma la colonna portante rimane la società” VAI AL PROSSIMO>>>

Numero 8

Allegri, il 15 ottobre 2014 parla dei tifosi italiani

“In Italia ci sono 50 milioni di tifosi, 12 sono della Juve, gli altri del Milan, dell’Inter, della Roma e via così. Tutti sono contro la Juve. Ora me ne rendo conto”

allegri
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