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TORINO – Intervenuto al quotidiano sportivo spagnolo AS, Sambou Tati, primo allenatore di Paul Pogba, ha parlato così del francese della Juventus, il giocatore più chiacchierato del momento. “L’ho visto per la prima volta a sei anni e ha giocato con noi fino ai tredici, poi gli ho consigliato di cambiare perché era di un livello troppo alto rispetto agli altri e così è andato al Le Havre. Viveva a Roissy en Brie, dove ha imparato a lottare, mai timido tutto il contrario. A dieci anni abbiamo fatto un torneo a Saint -Raphael nel sud della Francia e Pogba ha segnato tutti i gol, i padri delle altre squadre si lamentavano perché era più grande, ma non era vero, era di quella categoria. Faceva cose incredibili, spesso in campo ripeteva quanto mostrava in allenamento, l’idolo era Ronaldinho, ma gli piaceva anche Papin. All’inizio giocava attaccante ma a undici ha cominciato a giocare più indietro. La sua era una famiglia normale. I genitori erano separati, suo padre era tifoso del Marsiglia. È’ un orgoglio per la nostra struttura, siamo stati fortunati ad averlo, un idolo ancora di più dei fratelli che anche loro si sono allenati qui, quando viene e’ una festa”. Poi infine sul suo futuro. Su di lui forti sono le voci di un interessamento del Manchester United, ma soprattutto quelle che riguardano il Real Madrid. “Per me il Real sarebbe una buona soluzione per lui, ho letto che Zidane lo vuole e questa è una buona cosa”.
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