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TORINO – In una lunga intervista rilasciata a Tuttosport il centrocampista della Juventus Miralem Pjanic ha parlato del sorteggio Champions e della sfida con il Barça: “Eravamo tutti insieme, qualcuno ha riso, altri non hanno avuto reazioni particolari. Poi si è capito perché la nostra partita è stata l’ultima sorteggiata: quando è uscito il Bayern per il Real, era chiaro che noi avremmo affrontato il Barça. Beh, bene così… Noi vogliamo vincere questa Coppa e quindi dobbiamo essere in grado anche di superare una delle squadre più forti. Sì, abbiamo preso una delle favorite, ma noi quest’anno vogliamo provare a vincere la Coppa. Rispettiamo molto il Barcellona e studieremo il modo per metterli in difficoltà. Penso che pure loro avrebbero preferito pescare qualcun altro. Tutti meritano di essere lì, perché ci sono arrivati. L’Atletico Madrid ultimamente è sempre in semifinale, se non proprio in finale. E’ una Champions molto equilibrata: noi dobbiamo sperare di arrivare in quel periodo in buona forma per giocarcela. Il Barcellona è il Barcellona, ma la Juventus sta crescendo molto. Passaggio del turno? Possibile, anche se il Barça era nel gruppo delle più difficili da affrontare. Di sicuro ce n’erano di più facili, ma se vuoi vincere la Champions non puoi sperare di affrontare solo le più deboli: devi affrontare tutti».
PRECEDENTE PSG – «Loro sono un’ottima squadra che, al di là dei fuoriclasse, si basa molto sul possesso palla e sullo stancare con questo gli avversari. Noi dovremo impedire le loro giocate e metterli in difficoltà. Quel 6-1 ha dimostrato la potenza del Barcellona, anche se ci ha messo del suo il Psg… Ha commesso errori che a certi livelli non dovresti commettere, ma quella partita è anche la dimostrazione del fatto che al Camp Nou sia tutto più difficile, tutto complicatissimo. Sarà dura, ma per contro pure loro dovranno venire allo Juventus Stadium e non sarà facile perché noi in casa sappiamo fare bene. Scopriranno che vale anche per noi il fattore campo. Soprattutto prenderne tre negli ultimi otto minuti era da evitare… Ma il Barcellona è passato perché ci ha creduto dal primo al novantacinquesimo e ha creduto nella possibilità della rimonta. Sono segnali di forza enormi. Ricordi del Camp Nou? L’idea di un campo che dà l’impressione di essere tanto più largo degli altri. Poi vai a vedere le misure e non è così, ma sono talmente bravi a usare il campo che sembra che lo allarghino in modo da trovare sempre l’imbucata giusta. Stanno tanto larghi, in mezzo hanno giocatori che riescono sempre a mettere le punte davanti alla porta. La chiave sarà fermarli lì, a centrocampo».
MESE DECISIVO – «E’ esattamente per questo che sono arrivato qua. Allegri ci ha spiegato che ci sono tre stagioni in una: da agosto a dicembre, da gennaio a marzo, da marzo alla fine. E questa terza è quella che decide tutto. Adesso la possibilità di sbagliare è zero. Tutte le partite sono decisive e vanno preparate bene. Lo stiamo facendo. Il Barcellona ci può distrarre? Non deve assolutamente succedere. Contro la Samp era una partita importantissima da vincere e lo abbiamo fatto contro una squadra forte e in forma. Adesso dobbiamo tenere la testa bassa, perché quello è un obiettivo che non dobbiamo fallire. Abbiamo la Roma dietro che non molla e dobbiamo tenere questa distanza».
IDOLI E ISPIRAZIONI – «Un giocatore del Barcellona che mi ha ispirato? Xavi. Un campione assoluto, ma il mio idolo era un altro, ovvero Zidane. Il mio punto di riferimento. Mi piaceva soprattutto il Real dei Galacticos, ma lui era un idolo perché faceva sembrare facili le cose più difficili: lui era il calcio. Qualche anno fa l’ho conosciuto ed è stato emozionante».