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TORINO – Intervenuto dalla sala stampa dello Stadio di Tolosa, il portiere della Juve e della Nazionale Gigi Buffon ha parlato della sfida contro la Svezia e del tacco di Ibra: “Non ho un bel ricordo, anche se poi ho avuto modo di apprezzare il gesto tecnico. Ma sono passati 12 anni, ai tempi non si sapeva nemmeno quale carriera avrebbe fatto Zlatan. Ancora oggi lo temiamo tantissimo, è uno dei pochi a fare la differenza nelle squadre in cui gioca. E se è vero che la Svezia non è solo Ibra, è indubitabile che le sue doti siano superiori a quelle dei compagni”.
COMPAGNI DI REPARTO – “Sicuramente con tutti i reparti arretrati con cui ho giocato e condiviso tante esperienze ho sempre avuto un feeling particolare. E’ l’ingrediente più importante per cercare di arrivare, se non al successo, più avanti possibile. Con Leo, Giorgio e Andrea giochiamo insieme da anni, siamo una difesa collaudata, di ragazzi che si conoscono molto bene. Questo può rendere le cose un po’ più semplici”.
SECONDA PROBLEMATICA – “Noi storicamente abbiamo avuto delle difficoltà nelle seconde partite. L’inizio è stato confortante, ma siamo consapevoli dei nostri limiti. Conoscerli significa sapere cosa devi mettere in campo per non steccare la partita. Se giochiamo ottimamente, coi nordici vinciamo. Se facciamo una buona gara la pareggiamo, se siamo sufficienti o appena sotto la perdiamo, perché loro non ti regalano niente”.