TORINO – L’ex allenatore Mircea Lucescu ha parlato intervistato dai microfoni del quotidiano Tuttosport della Juventus e di Andrea Pirlo.
“La Coppa Anglo-Italiana, quando feci giocare il Pirlo ragazzino nel Brescia. La partita terminò in pareggio e al rientro negli spogliatoi Luzardi mi domandò contrariato perché avessi schierato quel giovane di nome Pirlo. Risposi così: ‘Andrea diventerà un grande giocatore, tu non credo.'”
“Può diventare come Guardiola e Zidane e glielo auguro. È stato un campione e può diventare un grandissimo allenatore. Pensavo questo di lui e del Cholo Simeone, che allenai a Pisa. Pirlo aveva un carattere diverso, ma era carismatico e di gran personalità. Era decisivo, non ci stava mai a perdere e rispetto ai compagni era calcisticamente superiore. Se la società lo ha scelto, sa cosa lui può dare e lo supporterà.”
“Mi aspetto un gioco offensivo, di dominio. Andrea era maestro dei passaggi e punterà molto su questo aspetto. Da giocatore sembrava solo istinto, ma la realtà era un’altra: da ispirato è divenuto creativo. E quando lo diventi, ti resta nel dna. La sua Juventus sarà creativa.”
“Ronaldo è come Maradona. Dà un’impronta alla squadra in cui gioca. Affrontare CR7 è sempre preoccupante, lui ama il gol come nessun altro al mondo e ha una determinazione unica. Più che a ingabbiarlo, proveremo a limitarlo di squadra. Il problema è che questi campioni sono fenomenali nello sparire per aprire gli spazi ai compagni. E quando hai di fronte la Juve, oltre a Cristiano ti trovi gente come Dybala, Morata, Kulusevski,… e Chiesa, che è complementare a Ronaldo perché attacca la profondità. I top club hanno bisogno di campioni complementari.”
“Douglas Costa il mio pupillo ai tempi dello Shakhtar Donetsk? Mi spiace non ritrovarlo ed abbracciarlo, alla Juve avete visto il 60-70% del suo potenziale. Purtroppo gli infortuni non gli hanno permesso di esprimersi con continuità. Poi forse era un po’ simile a Dybala, non erano complementari.”
“Demiral l’ho portato io in nazionale quando ero c.t. della Turchia. Adelio Moro, mio collaboratore a Brescia ed ex osservatore dell’Inter, venne in Turchia a visionarlo per i nerazzurri. E Zamorano una volta mi chiamò per conto di Zanetti: lo volevano anche loro. La Juve però si è dimostrata più svelgia di tutti.”
“Lui un mio quasi giocatore? Sì, portare Gigi in Ucraina sarebbe stato un colpo tecnico e di immagine per lo Shakhtar un po’ come CR7 per la Juventus. Dopo la partita di Champions del 2012 parlammo più volte con il suo procuratore e credo che lui fosse tentato. Purtroppo alla fine il mio presidente non se la sentì.”
“Pirlo e Baronio erano i miei pupilli. Erano sempre insieme, inseparabili. Sono grandissimi amici e non mi stupisce che Andrea abbia voluto Roberto nel suo staff.” Ma attenzione perché in queste ultime ore è esplosa anche una potentissima bomba in casa bianconera. Futuro CR7: arriva il clamoroso annuncio! >>>VAI ALLA NOTIZIA