Agnelli: "Va cambiato il modello italiano, penso alla Premier e alla Spagna"

Agnelli agli azionisti: “Grazie a chi ha vinto 5 Scudetti, siamo cresciuti del 25%. Si cambia in Italia e in Champions”

Notizie Juve, la Consob tiene sott'occhio il titolo bianconero.
Il Presidente della Juventus ha parlato durante l'assemblea degli azionisti

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TORINO – Durante l’assemblea degli azionisti della Juventus, il Presidente dei bianconeri Andrea Agnelli ha parlato degli obiettivi dei prossimi anni: “Siamo orgogliosi per quello che abbiamo fatto in questi cinque anni. Un pensiero particolare ai giocatori che hanno contribuito alla vittoria dei cinque scudetti e mi riferisco a Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Padoin, Caceres, Lichtsteiner: gli otto giocatori che hanno fatto parte della squadra in tutte queste stagioni. Ovviamente grazie all’amministratore delegato Beppe Marotta, al vicepresidente Pavel Nedved, al nostro direttore sportivo Fabio Paratici.”

CRESCITA ECONOMICA – “C’è stata una crescita economica del 25% in un settore in continua espansione e che non conosce crisi. Parlando al mercato televisivo: la Premier League ha avuto un incremento del 71%, la Liga del 50% cumulativo, la Bundesliga dell’83%. Se noi consideriamo le sponsorizzazioni a rinnovo i principali club europei hanno avuto per quel che riguarda il jersey sponsor un incremento del 75% e dello sponsor tecnico del 75%. Dati che evidenziano come il calcio continui a crescere. Oggi i due mercati strategici sono la Cina e l’America. Verso l’Oriente lavoriamo dalla finale di Supercoppa e fino al ritiro della scorsa estate. Abbiamo stipulato accordi commerciali e mandato a giocare le nostre Legends. Sull’America ci lavoreremo dal 2017. L’accordo con Chicco è significativo: associare un brand per bambini a un club calcistico non si era mai visto.”

OBIETTIVI JUVE – “Per la Juventus l’obiettivo per l’oggi e per il domani è quello di continuare a vincere ed eccellere, per questo motivo dobbiamo continuare a puntare le nostre concorrenti dirette, i nostri rivali a livello europeo. Penso alla Premier League, alla Spagna, penso al modello inglese che ha creato una lega con un appeal mondiale e che si possono permettere sulle maglie degli sponsor che non operano in Europa. Per quanto riguarda la Spagna ci sono due potenze a livello mondiale, dal passaggio soggettivo a collettivo Real Madrid e Barcellona non hanno perso un euro, cosa fatta da Juventus, Milan e Inter. Penso anche alla Germania, dove il Bayern Monaco ha alle spalle la regione della Bavaria che investe nel club tedesco, se penso all’Italia vedo che ci sono marchi come Eni ed Enel che non investono nulla nel calcio italiano. I due top club degli ultimi anni, ovvero PSG e Manchester City, hanno creato una struttura solida che gli ha permesso di diventare grande. Il progetto tecnico per il prossimo quadriennio mi fa ben sperare e mi sento sicuro di poter dire che la Juventus possa far parte dell’elite del calcio europeo almeno per i prossimi due-tre anni.”

SVILUPPO CHAMPIONS – “Sulla Champions League si è parlato molto quest’estate, la famosa Superlega e altri discorsi. Alla fine si è trovato un accordo che può far crescere la competizione, ma ci sono ancora margini per far crescere la competizione. Ci sono 1.8 miliardi di fan di calcio e soli 150 milioni per il Football, nella finale di Champions c’è già un audience maggiore rispetto al Superbowl, ma la Champions fattura 2.4 miliardi e la NFL quasi 7, dobbiamo farci delle domande sulla dimensione della Champions League. Noi la vorremmo allargare al Mondo, ma ad oggi è un prodotto europeo. Circa l’ottanta per cento degli incassi della Champions arriva dall’Europa, ma si gioca in mezzo alla settimana quando in America si lavora e in Asia si dorme. Abbiamo anche cambiato gli orari della Champions, abbiamo ottenuto la divisione in due orari ovvero 18.30 e 20.45, questo è solo un inizio.”

DIRITTI TV – “I diritti tv in Italia sono cresciuti solo del 20%, gli altri campionati hanno incrementato almeno del 50%. La Liga, che penso sia il riferimento per la Serie A, produce circa 4 volte quello che produce l’Italia per i diritti tv, basti pensare al Clasico che si giocherà alle ore 16 per permettere a tutto il Mondo di vederlo. Cercheremo di valorizzare la Serie A, proveremo ad entrare nel mercato europeo per cercare di capire come si può ampliare il mondo dei diritti tv in Italia. Siamo all’alba di una nuova primavera, secondo me il sistema ha bisogno di rinnovarsi e di aggiornarsi. Si parla sempre di Champions, Premier League e Liga. Ma vanno analizzati i numeri, ad esempio chi vince il playoff della Championship (serie B inglese) incassa circa 150 milioni, anche in Italia funziona così perché chi vince lo spareggio della Serie B può incassare circa 55-60 milioni, quindi le partite a maggior investimento economico sono quelle a minor audience, bisogna cambiare. Non si deve pensare solo a Italia, Spagna e Inghilterra, ma anche ad altre nazioni come Portogallo, Belgio e Olanda, per loro partecipare anche solo all’Europa League fa la differenza a livello di bilancio, gli investimenti che vogliamo fare sono rivolti ai calciatori, questo non permette alle società di investire nei settori giovanili, nelle infrastrutture che sarebbero funzionali alla crescita patrimoniale della società, il Financial Fair Play si basa su questo, ovvero sul pareggio di bilancio nel breve periodo ma non nella crescita del patrimonio.”

DIALOGO UEFA – “L’UEFA oggi ha una nuova leadership, con loro il dialogo è aperto e continuo, abbiamo un rapporto costruttivo e ciò di cui sto parlando è frutto di incontri personali avuti con loro, la UEFA ovviamente deve pensare anche alle Nazionali e al Campionato europeo ma anche loro hanno ben chiari gli obiettivi da raggiungere. Avere un marchio come la Champions League è un vantaggio, bisognerebbe rendere la Champions la competizione più importante del Mondo, a livello economico, tecnico e di competizione, ovvero permettendo un risultato sempre più imprevedibile.”

RIFORME IN ITALIA – “L’obiettivo finale è quello di far giocare tutti i bambini a calcio, bisogna promuovere il calcio tra i bambini sviluppando valori importanti, come si sta facendo in questi anni con il rugby. In Italia servono impianti, seconde squadre, una riforma dei campionati che è tutt’ora nell’agenda del Presidente federale, mi fa piacere vedere che alcuni miei colleghi in diverse interviste stiano puntando l’attenzione su questo. Si deve intensificare il dialogo tra club in Italia e in Europa per trainare il calcio, sono i club che attirano l’attenzione dei milioni e milioni di tifosi, il calcio non deve scordarsi di alcuni principi fondamentali, su tutti quello di lasciare il sogno di poter vincere a chiunque. La priorità deve essere avere la capacità di rinnovare, non bisogna avere il timore di cambiare nell’interesse del calcio.”

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