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TORINO – Intervistato dall’Equipe, il 35enne difensore bianconero Patrice Evra ha parlato del suo futuro e della stagione che sta vivendo alla Juve. Tante le tematiche affrontate in questa intervista da Evra, che intanto conferma la volontà della società bianconera di prolungare il contratto: “Prendo l’occasione per ringraziare molto la Juve, come si prendono cura di me qui e il rispetto che hanno per me è veramente toccante. Vogliono continuare l’avventura con un contratto biennale e adesso la decisione devo solo prenderla io. Adesso però non è il momento di parlare di questo, abbiamo uno Scudetto e una Coppa Italia da vincere, quando sarà il momento ci siederemo e ne discuteremo, basteranno 10 minuti per prendere la decisione, qualsiasi essa sia.”
L’INFANZIA – Patrice Evra parla anche della sua infanzia: “Sono diventato un uomo prima rispetto alle aspettative e questo mi ha aiutato molto. Sono sempre stato affamato e voglioso di successi, lo sono tutt’ora e finché avrò questa fame andrò avanti. Io amo il calcio, ho paura a pensare al giorno in cui dovrò smettere, così come lo teme mia madre, ho così tanta voglia di vincere. La gente dice che sono arrogante, ma per 10 anni sono stato costantemente uno dei migliori terzini sinistri del mondo.”
EUROPEI E FUTURO – “Se dovessi vincere lo Scudetto con la Juve per me sarebbe il settimo titolo negli ultimi 10 anni. Ritiro dopo Euro 2016? Assolutamente no! I miei esempi sono Javier Zanetti, Ryan Giggs e Paolo Maldini, tutti calciatori che hanno giocato fino a 40 anni, per questo finché le gambe me lo permetteranno, io continuerò a correre. Cina? Mi piace molto l’Asia, ma per adesso non è il mio obiettivo, voglio ancora faticare e allenarmi per continuare a vincere. Non sarei preoccupato da un eventuale ritorno in Francia, però se devo andar via dalla Juve devo farlo per un posto dove posso sentirmi a mio agio. Non voglio lasciare la nazionale, o meglio non lo farò finché non mi verrà detto che non sono più utile per la Francia. Possiamo vincere l’Europeo, ho molta fiducia e c’è un ottimo rapporto tra il gruppo e il mister con tutto lo staff tecnico, ed è una cosa rara”