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TORINO – Intercettato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Paolo Rossi, ex centravanti della Juventus e della Nazionale, ha parlato molto bene di Simone Zaza, che si appresta a giocare il suo primo Europeo con la maglia azzurra. “Quale coppia farei giocare in attacco? A me piace molto Zaza, centravanti che combatte. Gli manca soltanto un gol che lo sblocchi. Se ingrana, Simone può diventare un uomo chiave. Però non saprei dirvi chi dovrebbe giocare con lui. Pellè è un altro che in mezzo all’area sa farsi valere: possiede un grande fisico, tiene palla il tempo giusto che serve per far salire i compagni. Zaza-Pellè e siamo a posto? Non lo so, è difficile dirlo. Io vedo Zaza titolare, in coppia con chi non saprei. Mi sembra no tutti attaccanti di buon li vello, più o meno della medesi ma forza. Del resto, il nuovo Gigi Riva, il bomber da tanti gol, non ce l’abbiamo più. Dobbiamo adattarci. Credo che sarà decisiva la condizione, giocheranno quelli con la gamba migliore. Io mi rivedo un po’ nei nostri attaccanti di oggi, nel senso che come loro, prima del Mondiale di Spagna del 1982, non riuscivo a sbloccarmi e soffrivo. Perché un attaccante può giocare bene, correre ed essere utile alla squadra in mille modi, ma se non segna, una punta soffre da matti e passa le ore in ritiro a macerarsi sul perché e sul per come non ha fatto gol. Tutti a dirgli “tranquillo, bravo lo stesso”, ma l’astinenza è una brutta bestia, mette pressione psicologica, ti sembra di avere le spalle zavorrate da un peso. Ecco, sono sicuro che se Zaza col Belgio facesse un gol, si libererebbe e diventerebbe letale. Dove arriverà questa Nazionale? Sarà decisiva la prima partita. Se non perderemo all’esordio col Belgio, prenderemo fiducia e sullo slancio supereremo Svezia e Irlanda, che ci sono in feriori. A quel punto molto sarà possibile. Non escludo che l’Italia possa arrivare tra le prime quattro, in semifinale. Anzi, se battessimo il Belgio, ne sarei quasi certo. In competizioni così, entusiasmo e autostima portano lontano”.
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