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TORINO – Mentre Paulo Dybala sta chiacchierando di Juventus con i giornalisti, passa Gonzalo Higuain: il Pipita fa due passi, gli pare di sentire il suo nome pronunciato dall’amico, si gira, lo guarda truce e gli grida: «Parla bene, eh!». Dybala -in un’intervista concessa a Tuttosport – ricambia con una risata che contagia il connazionale, poi scuote la testa sorridendo. L’amicizia tra i due era solida anche prima che il colpo di mercato più costosa della storia juventina li avvicinasse, adesso può contribuire a trasformare Dybala e Higuain in una coppia d’attacco ancora più spaventosamente unita in campo con l’effetto del “fuori”.[…]
> Buongiorno Dybala, quanto si diverte a giocare con uno come Dani Alves? A Londra sembravate compagni da una vita…
«Beh, uno come Dani solo vederlo giocare è divertente. L’ho sempre seguito nel Barcellona è godevo per le sue giocate. Adesso averlo di fianco è fantastico. E’ davvero straordinario tecnicamente e ha alzato il livello di questa squadra. Lui e gli altri che sono arrivati, perché mica c’è solo lui: anche Pjanic…».
> L’impressione, guardandovi in campo, è quella di una squadra gioiosa nel giocare la palla. E’ davvero così?
«Quando giochi con gente come Dani Alves o Pjanic, per citare due fra i nuovi, i passaggi li trovi in modo più facile. Certo, domenica abbiamo giocato contro una squadra inglese e loro ti lasciano sempre degli spazi più ampi, però è sempre una goduria riuscire a tenere la palla al piede, farla girare con armonia e non dovere forzare mai la giocata. Vedremo cosa riusciremo a fare contro le difese più chiuse del campionato italiano, che restano sempre le più difficili da scardinare. Ma, certo, ci divertiamo in campo e speriamo di divertire molto anche il pubblico, che poi è la cosa più importante».
> La stagione era finita con i gol di Dybala e ricomincia con i gol di Dybala.
«E’ sempre bello fare gol, soprattutto se aiuta la squadra a vincere. E io cerco sempre di dare tutto per la vittoria della squadra e dare il massimo del contributo. Credo che contro il West Ham sia stata una buona partita, giocata bene e con il giusto spirito».
> E avete vinto…
«Beh, quello è una questione di mentalità. Questa squadra non scende mai in campo senza il pensiero di vincere la partita. Non importa se una partita di Champions o un’amichevole. Noi giochiamo solo per vincere e questo tipo di mentalità lo devi allenare anche in amichevole».
> Cosa credi che la Juventus di quest’anno abbia in più rispetto a quella dell’anno scorso?
«Credo che si sia rinforzata con giocatori fortissimi e tecnicamente molto dotati. E questo per noi rappresenterà un’arma in più, da aggiungere alle altre. Potremo giocare meglio e sfruttare la tecnica anche per sbloccare le partite più difficili».
> Cosa hai pensato quando ti hanno detto che Higuain stava arrivando alla Juventus?
«La prima cosa che ho fatto è stata mandargli un messaggio dal telefono».
> Cosa gli ha scritto?
«E’ vero che stai arrivando alla Juventus?».
> E lui ha risposto?
«Certo. Ha scritto che c’era una trattativa in corso e che lui voleva a tutti i costi venire qui alla Juventus. Ovviamente mi ha fatto un immenso piacere».
> Che tipo di giocatore è?
«Mica vi devo presentare Higuain! Dai, è un bomber incredibile, ha stabilito il record storico di gol nel campionato italiano, è uno dei più forti del mondo… Lo aiuteremo a segnare e lui aiuterà noi. Soprattutto in campionato, perché in alcuni casi è sempre molto difficile fare gol e lui dovrebbe riuscirci».
> Molti critici e anche alcuni vostri colleghi dicono che in campionato non ci sarà storia e vincerete a mani basse: non c’è il rischio di avere troppa euforia?
«No. E io sono esattamente convinto del contrario: sarà un campionato difficile e lo sarà per tutti, noi compresi. Quanto alla troppa euforia non credo chepossa essere un problema per noi. Anche l’anno scorso c’era una pressione incredibile su di noi: se non avessimo vinto il quinto scudetto consecutivo tutti avrebbero parlato di fallimento. Forti o no, qui alla Juventus vincere è l’unica cosa che conta. Non è un modo di dire, ma la realtà».
> Ha voglia di mettersi sulle spalle la maglia numero dieci che si libera?
«Aspettiamo che si liberi. Per il momento non è ufficialee io la considero ancora di Paul…».
> A proposito di grandi giocatori: tra lei, Higuain e gli altri vi siete già messi d’accordo per chi batte i rigori?
«Ho detto a Higuain che il primo è il mio. Poi deciderà Landucci (il vice di Allegri, ndr)»
> Sarà più dura scegliere l’uomo per calciare le punizioni dal limite. (ride e annuisce)
«Diciamo che adesso è tutto più bello e il club del giovedì si è molto allargato».
> Il club del giovedì?
«Quelli che si fermano a Vinovo dopo l’allenamento per allenarsi a calciate le punizioni. Di solito avviene il giovedì o il venerdì. Adesso ci sono Pjanic, Dani Alves, Pereyra, Higuain… poi si aggiungeranno anche quelli dell’anno scorso, come Bonucci, per esempio. Ci divertiremo e in campo decideremo sul momento, anche a seconda della posizione da cui bisogna tirare, abbiamo specialisti sia da destra che da sinistra».
> La Juventus di quest’anno è una squadra più europea?
«E’ una squadra che è migliorata moltissimo sotto il profilo tecnico e che sta svolgendo un grande lavoro atletico. Io non distinguerei tra Europa e Italia… Se non altro perché il campionato italiano resta difficilissimo con quelle difese che si chiudono…». Intanto il mercato entra nel vivo >>> CONTINUA A LEGGERE