Higuain: "Alla Juve diventi una macchina. Ritorno a Napoli? Emozionante..." - JuveNews.eu

Higuain: “Alla Juve diventi una macchina. Ritorno a Napoli? Emozionante…”

Il Pipita ha rilasciato una lunga intervista dove ha fatto il bilancio dei suoi primi mesi in bianconero

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TORINO – Intervistato da Tuttosport il Pipita Gonzalo Higuain ha parlato delle similitudini tra la Juventus ed un’altra grande del calcio mondiale come il Real Madrid: “Nel Real Madrid e nella Juve si lotta per arrivare in fondo a ogni competizione. Entrambi i pubblici sono esigenti e carini. Sono due mondi che si assomigliano abbastanza da questo punto di vista. Io sono arrivato qui per festeggiare tante Coppe. La Juve è nata per vincere, lo dice la sua storia. Qui è l’unica cosa che conta e ti preparano per quello, ti trasformano in una macchina da guerra. La Juventus lo dimostra da anni, vincendo scudetti con 3-4 giornate d’anticipo. Quello vuol dire qualcosa. Tra Torino e Madrid cambia magari il modo di giocare, ma la mentalità è la stessa: devi vincere tutto“.

L’INIZIO – “E’ stata davvero una bella esperienza. Difficile a volte, ma mi hanno aiutato e sapevo dove stavo arrivando. Ho trascorso bei momenti e siamo in crescita. Quando ho scelto ero consapevole di che mentalità avrei trovato. Avendo già giocato nel Real Madrid e a Napoli non mi mancava l’esperienza e quell’abitudine a scendere in campo con il dovere di dover vincere sempre che mi hanno aiutato ad ambientarmi più velocemente”.

SEGRETI JUVE – “A me ha colpito il modo di allenarsi e la fame che continuano ad avere giocatori che hanno vinto 5 scudetti di fila. Non è facile mantenere la voglia quando trionfi tanto, qui invece sono tutti motivatissimi. E quando vedi gente così, ti viene ancora più voglia di lottare per gli obiettivi. In allenamento hanno tutti una fame e una cattiveria incredibili. Già a Madrid avevo giocato con calciatori che avevano vinto tanto, anche a Napoli ce n’era qualcuno. Nella mia carriera sono stato abituato a giocare con compagni d’élite. Sì, allenarsi con Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli e gli altri difensori è ogni giorno una bella prova: confrontarsi con i più forti ti migliora”.

LA SCELTA – “Quando mio fratello mi ha detto che mi voleva la Juve sono rimasto tranquillo, sereno. I dirigenti della Juventus sono stati molto decisi fin dal primo giorno che ne abbiamo parlato. E’ stata una decisione difficile. Venire qui e lasciare il Napoli non è stato facile, ma era quello che mi sentivo e sapevo che sarebbe stata la scelta migliore per me. Vi assicuro che non è stata una decisione presa in due giorni”.

DYBALA – “E’ giovanissimo, ha 23 anni. Dipende da lui, dalla società. Comunque sì, è da Juve! Paulo deve stare tranquillo. Il suo unico pensiero deve essere quello di lavorare per diventare un campione e restare a lungo ad alti livelli. Ha la qualità per farlo, ma si deve mantenere alla grande. Ce la farà, sono sicuro. Migliorerà ancora di più: può diventare tanta roba, un giocatore fortissimo. Ha la qualità e la testa. Ma quando sei giovane a volte diventa dura, è accaduto anche a me a Madrid. La cosa importante è restare equilibrati. Io ho 29 anni e da 10 anni gioco in Europa. Come dico a Dybala: riceverai tante critiche e tanti elogi, ma la cosa fondamentale è prendere tutto allo stesso modo, con equilibrio. Così si diventa forti. Fidatevi di me che sono stato un giocatore tanto elogiato quanto criticato. Io sono rimasto sereno e sono ancora nell’élite del calcio”.

90 MILIONI – “Voglio ripagare la fiducia del club. In questo sei mesi il bilancio è positivo. Siamo primi in classifica, avanti in Coppa Italia, agli ottavi di Champions. Speriamo di continuare così e conquistare titoli. Pallone d’Oro? Sinceramente non ci penso. Dipende dalle stagione che si fa. Se arriva il Pallone d’Oro, perfetto, ma io preferisco vincere con la Juventus. Se poi le due cose vengono collegate, tanto meglio”.

RITORNO A NAPOLI – “Sarà emozionante, a Napoli ho vissuto tre anni meravigliosi e sarò sempre grato alla gente. Però ora sono qua e sono felice. Con Sarri e con la squadra mi sono lasciato bene. Con molti sono ancora in contatto, ma con il presidente no”.

CINA – “Io non invidio nessuno. Se uno guadagna quei soldi è perché li merita o perché c’è una società che glieli ha offerti. Io cerco la mia felicità, che è fare contento il gruppo in cui gioco. L’invidia non fa bene”.

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