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TORINO – Pietro Anastasi in esclusiva a Cittaceleste TV canale 669 del digitale terrestre visibile a Roma e nel Lazio e su cittaceleste.tv in tutto il mondo: “Con Boninsegna siamo amici, ci siamo rispettati. Abbiamo giocato tutti e due nel Varese nella Juventus e nell’Inter. Io ero un giocatore di manovra e lui era d’area. Quell’estate io sono andato all’Inter e lui è venuto alla Juventus. Prima di andare in panchina con la Lazio, ho fatto 3 gol in 4 minuti. Avevo chiamato mia moglie che mi ha convinto a restare, non volevo andare via dalla squadra che amavo. Mandzukic vorrebbe sempre giocare, avrà tante opportunità di giocare. Per la Juventus il punto fisso è la Champions, ma gli direi di restare perchè le sue opportunità le avrà, la stagione è lunga. Pjanic da regista può fare molto bene, bisogna ancora aspettare. Fare paragoni non mi piace, Dybala è quello che mi somiglia di più come attaccante. Dybala può diventare il nuovo Messi, hanno fatto un grande colpo a prenderlo. Maldini ha fatto la storia del Milan e lui anche ha sottolineato come nel club rossonero ci sia un grande top player inserito in società, cosa che viene fatta normalmente nelle più grandi squadre europee. Scirea è stato il simbolo di un’epoca: ragazzo umile dentro e fuori dal campo. I settori giovanili latitano molto: il Sassuolo è l’unica squadra che ha coraggio di mandare in campo i giovani anche classe 1998. La Juventus deve mettere dentro giocatori di spessore internazionale, non può rischiare di bruciare i giovani. Qui in Italia si vuole vincere e subito. Donnarumma rispecchia il rischio di Mihajlovic, è un giocatore completo e non ha nulla da invidiare a colleghi più blasonati. Le maglie? Si sta perdendo tutto, ho visto squadre con delle maglie inguardabili.” E intanto è caos per il dopo Buffon: CONTINUA A LEGGERE