TORINO – Intervenuto nel corso della trasmissione Cittaceleste Dinner, l’ex bandiera della Juventus Pietro Anastasi ha parlato del suo passato in bianconero e non solo, a cominciare dal suo arrivo a Torino: “Ho avuto la fortuna di giocare in una grande squadra come la Juventus, dopo di me arrivarono molti grandi giocatori dal sud. Da Causio a Brio fino a Schillaci, in tanti hanno fatto questo percorso dal meridione fino a Torino per vestire la maglia della Juventus, però possiamo dire che sono stato un apripista.”
Lei ha sempre detto che il suo primo idolo d’infanzia era John Charles, ha cercato di “rubare” qualche segreto al centravanti britannico seppur avesse caratteristiche diverse dalle sue?
“Lui era un uomo d’area di rigore come lo erano Boninsegna o Gigi Riva, io svariavo molto e giocavo anche sulle fasce, specialmente in Nazionale dove cercavo di servire palloni per Riva. Per un ragazzino di 12 anni che faceva il raccattapalle vedere un omone come Charles e dopo 8 anni indossare quella maglia era una cosa impensabile all’epoca.”
Come ha visto l’impresa di lunedì della Nazionale contro la Spagna e cosa si aspetta dalla partita di domani sera contro la Germania?
“Questa squadra ha dimostrato che pur non avendo una grande qualità, con il cuore e con la forza è riuscita a ottenere questi risultati. Soprattutto Conte è stato bravo a creare questo gruppo molto amalgamato che si aiuta uno con l’altro, gran parte dei meriti vanno al Commissario Tecnico. Prima avevamo paura noi di giocare con la Spagna, adesso sono gli altri che hanno paura di noi e per questo la Nazionale può arrivare fino in fondo.”
Dopo l’arrivo di Dani Alves e Pjanic, cosa manca ancora alla Juve per raggiungere l’obiettivo finale della Champions League?
“Già quest’anno potevamo arrivare in Finale ma sappiamo tutti com’è andata purtroppo. Dopo l’addio di Morata sicuramente ci vorrà un sostituto degno, per lo spagnolo sarebbe stato sicuramente meglio rimanere a Torino, in questi due anni è migliorato moltissimo e avrebbe fatto bene a continuare la sua crescita alla Juve. Per raggiungere il traguardo della Champions ci vorrebbe un centravanti di grande livello, ad esempio a me piace moltissimo Cavani che sarebbe il profilo ideale.”
In Francia piovono critiche su Paul Pogba per il suo Europeo, ma Real e United sono pronte a investire oltre 100 milioni per il francese. Lei cosa ne pensa della situazione di Pogba?
“Per 100 milioni Pogba lo porto in carrozza all’estero, è un giocatore che per un periodo ha perso la concentrazione. Preferivo di gran lunga il Pogba di due anni fa, ha grandissima classe ma se non la mette a disposizione della squadra è inutile. Quest’anno non ha mai preso sulle spalle la squadra quando ne aveva bisogno e questo non va bene per la Juventus, non deve mettersi sempre in mostra. A 22 anni Messi si metteva a disposizione del Barcellona ed era decisivo. Pogba deve essere decisivo quando la squadra ne ha bisogno, al momento lui non è un leader mentre Dybala ha già dimostrato di essere un fuoriclasse, risultando decisivo nei momenti più importanti della stagione.”
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