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TORINO – Nell’era dei social un like a una foto può diventare un indizio di mercato. È il caso di Angel Di Maria, l’esterno argentino del Paris Saint Germain seguito dalla Juventus, che nella giornata di ieri ha messo il “like” a una foto di Dani Alves. Il difensore brasiliano ha postato su Instagram un’immagine con la maglia bianconera in vista della finale di Cardiff e Di Maria, tra l’altro ex del Real Madrid, ha messo un “mi piace” che ha subito fatto sognare i tifosi della Juventus. L’argentino, seguito con molto interesse anche dall’Inter, è uno dei nomi che piace maggiormente alla Juve per rinforzare il reparto avanzato e in estate potrebbe lasciare il Paris Saint Germain.
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Filadelfia, dietrofront di Cairo: ora è scontro per la durata dell’affitto.
Non più un accordo su una base ventennale ma la richiesta di un affitto per dieci anni: a inaugurazione del Filadelfia avvenuta, Cairo spiazza tutti, ad un passo dalla firma sul contratto che legherà la società granata al nuovo impianto. Il contratto tra Fondazione e Torino Fc non è che una bozza, al momento: rispetto però alle intenzioni espresse dallo stesso presidente qualche mese fa, allorché aveva parlato di un impegno di “20-30 anni, una concessione per poter utilizzare il Filadelfia, farlo rivivere, abbellirlo”, ora invece sembra che Cairo abbia cambiato idea. La proposta della società è di dieci anni: una differenza sostanziale che cambierebbe completamente i piani della Fondazione, che forte di un contratto ventennale avrebbe immediatamente acceso un mutuo per poter finalmente completare parte del secondo lotto (la foresteria) e il terzo lotto, quello del Museo. Con un ventennale a 250 mila euro l’anno (cifra, anche questa, sulla quale non c’è un accordo definitivo ma che rappresenta il valore dell’impianto dopo relativa perizia), la Fondazione avrebbe potuto contare su 5 milioni di euro, che avrebbero coperto quasi del tutto le spese per il completamento. Situazione molto diversa se invece si dovesse sottoscrivere un contratto di durata nettamente inferiore, i dieci anni richiesti ora dal presidente Cairo.
Un dietrofront che arriva quando sembrava invece imminente l’ingresso del Toro nel nuovo stadio, dopo il grande successo delle giornate inaugurali. Soprattutto perché l’intenzione è ancora quella di arrivare pronti al raduno di luglio, nei giorni che precederanno la partenza per il ritiro di Bormio. Il Cda, preso atto delle modifiche richieste dal Toro, trasmetterà le proprie contro deduzioni e attenderà novità dai granata. “Pagheremo l’affitto e con quello la Fondazione farà tutto quello che ancora manca per il completamento”, aveva aggiunto il presidente Cairo lo scorso 23 marzo, in occasione del raduno dei Toro Club, intervenendo telefonicamente. L’auspicio è che per il bene del Filadelfia il presidente rispetti la parola data.
Chi non volesse seguire sul maxi schermo la partita di Cardiff può sempre andare ai Murazzi dove trasmetteranno su piccolo schermo il remake di Torino-Napoli