TORINO – Un giocatore che è entrato nei cuori di intere generazioni di giocatori e appassionati di calcio italiani: Paolo Rossi è stato e rimarrà per sempre un eroe del nostro Paese. L’ex attaccante della Juventus e campione del Mondo dell’82 è stato omaggiato anche da Gianluigi Buffon, altra bandiera della Vecchia Signora e della Nazionale Italiana. Con un post su Instagram, il portiere bianconero ha voluto fare un commovente saluto a Rossi nel giorno della sua scomparsa:
“In questo anno da tregenda che volge finalmente al termine, tra gli altri, ci lascia pure Pablito. Non sono abituato a lasciare scritti commemorativi speciali, perché ritengo gli uomini uguali, con un destino più o meno lungo, e con la stessa sorte di dover morire. Ma seppur tutti uguali di fronte alla morte, c’è qualcosa che ci distingue gli uni dagli altri mentre si è in vita. E questo qualcosa sono le opere!!! Nell’anno in cui ci lasciano icone sportive come Kobe Bryant e Maradona, si aggiunge Paolo Rossi. Ecco. Paolo Rossi, che molti giovani non sanno neppure chi sia stato, appartiene alla mia fanciullezza, appartiene al mio senso di appartenenza, appartiene a quel bimbo che – nelle afose estati del 1982, ma anche ’83 e ’84 – indossava con fierezza la maglia azzurra dell’Italia, con il numero 20, ed ad ogni gol segnato giocando urlava: ‘Gol di Pablito… Gol di Pablito… Ancora gol!!!‘.
E poco importa se la maglia troppa lunga arrivava alle ginocchia… L’importante era sentirsi in comunione con lui, anzi, essere lui, sperando che – chissà per quale strano miracolo – avendo il suo feticcio addosso, potessero migliorare le prestazioni sportive. Ecco, in quell’Italia profondamente diversa, in quell’Italia che soffriva, in quell’Italia scossa in cui ci si ammazzava in nome e per conto di qualsiasi confuso ideale, lui ha avuto la capacità di fare da collante e di farci riavvicinare l’uno all’altro, abbracciandoci, di farci riunire, di farci sognare ed infine emozionare ed esultare, come se tutto il male e tutti i problemi fossero alle spalle, sfocati. In pratica, ha avuto il privilegio ed il merito di far voltare pagina alla nostra nazione almeno per qualche momento e ci ha regalato di nuovo il dono della ‘condivisione autentica’. Quindi stamattina, mentre portavo i miei figli a scuola, ho cercato di spiegare loro chi fosse Paolo Rossi, ma soprattutto mi interessava che capissero che cosa ha rappresentato per me.
In sei parole è stato: ispirazione – riscatto – sogno – emozione – felicità – orgoglio… È stato quello che Maradona ha rappresentato per Napoli… La stessa identica cosa, ed è per questo che oggi il mio cuore e la mia anima italiana si sentono malconci ed orfani. Ciao grande Pablito… E grazie ancora“. >>> E intanto, parlando di mercato, ci sono 11 nomi nei sogni di Pirlo per una formazione totalmente nuova, ecco come sarebbe! <<<
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