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TORINO – Ospite della Domenica Sportiva, il difensore bianconero Leonardo Bonucci ha parlato delle continue critiche sul gioco della Juventus: “Sinceramente vincerei sempre da qui fino alla fine del campionato sempre 1-0, finché si vince così significa che la squadra c’è ed è viva. Poi arriveranno anche il bel gioco e le vittorie convincenti, il nostro lavoro è quello di portare a casa i risultati in ogni modo. Sicuramente l’assenza di Dybala è molto importante per l’economia del gioco, il suo talento è fuori discussione. Speriamo di averlo il prima possibile, è un elemento importante nel gruppo e come tanti campioni presenti nella Juve è in grado di decidere la partita. Con Dybala hai più gioco tra le linee, mentre con Higuain e Mandzukic c’è più difficoltà a rilanciare l’azione, ma loro hanno dimostrato in questo periodo di essere grandi campioni e grandi uomini. Il reparto dove siamo corti è il centrocampo, abbiamo tanti giocatori che non sono al 100% come Asamoah, Sturaro e Lemina. Marchisio è tornato adesso da un infortunio grave, forse questo è l’unico reparto dove si potrebbe rinforzare la struttura del gruppo. Il centrocampo nuovo è diverso, è questione di caratteristiche a cui si aggiungono gli infortuni, giocare sempre con gli stessi giocatori li porta ad essere in debito d’ossigeno. Dobbiamo migliorare tutti, ad oggi siamo questi, la Juve è stata costruita per vincere in Europa e dobbiamo cercare di fare il meglio per raggiungere l’obiettivo. Non sono Superman, sono stato fortunato a fermarmi in tempo mercoledì e fortunatamente non è successo niente di grave, non ero al 100% oggi ma non mi sono tirato indietro. Barzagli? Speriamo che non ci sia interessamento dei legamenti, altrimenti lo perderemmo per tanti mesi, io sto recuperando da un periodo dove non mi sono allenato con costanza, i motivi li sapete tutti. Discorso di Buffon? Non c’è stato, anzi in ritiro vedendo le partite delle avversarie Gigi si chiede perché le altre giocano al mille per mille con noi.. ”
FAMIGLIA E NAZIONALE – “Mio fratello? È vero, era più forte di me. Tanti addetti ai lavori da piccoli dicevano questo, poi purtroppo è stato sfortunato con infortuni e alcune scelte, ma ora si gode il fratello. La maglia della Juve la sento cucita addosso perché la vivo ogni giorno, ma vestire la maglia della Nazionale è un orgoglio, per un calciatore è la cosa più bella ed essere un punto di riferimento per i giovani è bello, voglio far capire che io ci sono nonostante qualche piccolo problema, mi piace far sapere che su di me ci possono contare, darò sempre il 100% con questa maglia addosso. City? Io non ho chiamato nessuno, a me personalmente non ha chiamato nessuno. Con Rizzoli non ci fu nessun contatto nel derby, ho già detto che avevo esagerato con le proteste, ma forse l’ho anche fatto per proteggere la seconda ammonizione di Alex Sandro. Ho massimo rispetto degli arbitri e di qualsiasi persona nel mondo del calcio, ho ecceduto nelle proteste e giustamente sono stato ammonito, doveva finire tutto lì, invece il fermo immagine ha ingannato tutti.”
MATTEO – “Questo periodo sicuramente è stato difficile, ringrazio i tanti tifosi juventini e non solo per la solidarietà dimostrata in questi mesi, mi sono stati vicino in un banco di prova importante per la mia famiglia. Quando ti unisce un sentimento come l’amore sei pronto a tutto, come si dice spesso l’unione fa la forza e Matteo è stato il primo a dimostrarcelo, dimostrando di essere un guerriero. Gli siamo andati dietro, sapendo che ce l’avrebbe fatta, ora ride e scherza, sta bene e ringrazio tutte le persone che ci sono state vicine. Matteo è riuscito nel miracolo di unire i tifosi di tutte le squadre, senza pensare alla maglia che indossa il padre, questo è il più grande successo per me come giocatore e come padre. Certe cose ti cambiano e ti fanno crescere, quando scendo in campo lotto per la maglia che indosso, specialmente quella che tifavo, ma è ovvio che questi insegnamenti ti fanno crescere e ti fanno dare il giusto peso a certe cose. Quando faccio il mio lavoro in campo va bene che risulti antipatico, fuori dal campo i tifosi della Juve e non solo sanno come sono, spero che possano apprezzare questo mio essere.”
MATURITÀ SUL CAMPO – “In questo momento credo di essere arrivato a una svolta della mia carriera, un paio di anni da grande giocatore si possono fare, adesso sta a me continuare a stare su questo livello, ci metterò tutto me stesso non solo per mantenere il livello, ma per migliorare il mio gioco per il bene della Juve e della Nazionale”
RINGRAZIAMENTI – “Per la mia carriera Carlo Perrone è stato fondamentale, grazie a lui sono diventato un difensore e chi lo sa, magari senza di lui non sarei qui con la maglia azzurra addosso. Bisogna sempre ringraziare e rimanere fedeli alle proprie origini. In questo periodo alla Juve ci siamo allenati poco, tra gennaio e febbraio avremo modo di lavorare, specialmente nella sosta natalizia, vogliamo ricaricare le batterie per giocarci tutto a marzo.”
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