LE VOCI – Lui di Juve ne sa qualcosa. Ecco le dichiarazioni di Marco Tardelli in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport: “La Juve deve evitare di perdere, mentre per il Napoli trovarsi a -1 non sarebbe la fine del mondo. Dunque la Juve attaccherà, ma il Napoli non si snaturerà: non è fatto per difendersi, anche se Sarri dimostra di sapere che non si vince solo con i gol di Higuain. E così, per la credibilità del nostro calcio, spero sia una partita anglosassone più che italiana, e magari senza certi cori sentiti a Roma. Lo sarà se la Juve non penserà che sia l’ultima chance per raggiungere il Napoli – perché non è vero – e se il Napoli non avrà paura di provare a batterla: che non significa giocare per non perdere, ma non credere abbastanza di poter vincere. Si vince sempre a centrocampo, anche non permettendo all’avversaria di giocare con facilità, dunque per la sfida di domani sera vedo due uomini chiave e un duello chiave: alla Juve servirà l’equilibrio che sa dare Marchisio, al Napoli l’aggressività di Allan. E Dybala, oltre a non dare punti di riferimento, dovrà impedire a Jorginho di ricevere palloni sempre puliti. Per Allegri, più che l’assenza di Khedira – c’è Sturaro – può pesare quella di Chiellini”.
SFIDE – Tatticamente? “Tornare a quattro non sarebbe un problema ma come suo sostituto, se confermerà la linea a tre, vedo meglio Rugani di Lichtsteiner. Lo svizzero è molto offensivo e gli è scappato più di un errore sul secondo palo per disattenzione: capisco la paura di bruciare il ra- gazzo, ma io lo metterei, addirittura in faccia a Insigne. Cuadrado? Tatticamente è un giocatore “impegnativo”: dipende da come Allegri lo vedrà in allenamento. Comunque il Napoli davanti ha più soluzioni, non solo Mertens: anche Gabbiadini può cambiare la partita sia da esterno vero che da seconda punta, giocando in verticale con Higuain. l duello di domani invece è Dybala- Higuain: chi lo vince può far vincere la sua squadra. E ora azzardo: oggi, fra l’argentino e Pogba, dalla torre butto giù il francese, uno che diventa l’avversario di se stesso”.
NECESSITA’ – Cosa serve alla Juve? “Alla Juve serve il vero Pogba: quello concreto, non quello che si fa da specchio con certi giochini esagerati, inutili e magari fatti nei momenti sbagliati. Se giochi nella Juve devi saper cambiare la tua natura e mi pare che Dybala, per essere al primo anno in un top club, lo stia facendo: meno estetica, più essenzialità. Sono curioso di vederlo in una partita così: i grandi giocatori si vedono nelle grandi sfide. Intanto ha già fatto vedere che sa fare gol e sa farli fare, un po’ come Messi con rispetto parlando”.
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