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TORINO – Intervenuto nel corso di Tiki Taka l’allenatore del Bayern Monaco Carlo Ancelotti ha parlato della Juve e della situazione di Max Allegri: “C’è un eccesso di critica nei confronti di Allegri, ma è una cosa generalizzata visto che sento che viene criticato anche Higuain se non segna almeno un gol a partita. Non credo che le critiche siano dovute al gioco finora espresso dalla squadra bianconera. La Juventus è fra le sette squadre che possono vincere la Champions League e al momento non vedo una favorita per il titolo. Coman? Ha iniziato la stagione un po’ così, ma nelle ultime due gare ha fatto molto bene pur non partendo da titolare”.
PROBLEMA ITALIA – “Il calcio italiano? A livello tecnico non è mai stato male, è molto apprezzato e i talenti vengono sfornati. Io punterei l’attenzione sugli stadi vecchi e mezzi vuoti, mentre le altre Nazioni sono andate avanti. Per esempio in Germania c’è una media di 42mila spettatori con noi e il Borussia Dortmund che arriviamo anche a 70mila. Fa effetto vedere un Olimpico mezzo vuoto, ma non è colpa delle televisioni perché quelle ci sono ovunque. La gente vuole andare in stadi comodi, dove si può mangiare e stare con la famiglia, dove non c’è violenza. E in Italia questo non c’è ancora”.
PASSATO E FUTURO – “La differenza fra i giocatori di oggi e di ieri? In questo momento a livello professionale i giocatori sono molto più seri rispetto a quando giocavo io. Devono gestire non solo le prestazioni sul campo, ma anche fuori. Zidane è il giocatore che più mi ha emozionato in allenamento perché faceva cose che non ho visto fare a nessuno e credo che in partita poteva fare di più, sopratutto in fase di finalizzazione. Il giocatore più difficile da gestire e che chiedeva maggiori spiegazioni sulle mie scelte è stato Seedorf”.
CONTE DA APPLAUSI – “Conte? Da quando ha cambiato ed è entrato nel suo sistema preferito sta facendo alla grande e ha ribaltato certi pronostici iniziali. In Europa stanno facendo bene le squadre che non hanno impegni nelle coppe in questo periodo, le grandi non hanno espresso il proprio potenziale perché ci sono davvero tantissimi impegni da calendario”.