Foschi: "Gagliardini? Non vale 30 milioni, Caldara invece è più pronto. Lui è il nuovo Barzagli"

Foschi: “Gagliardini? Non vale 30 milioni, Caldara invece è più pronto. Lui è il nuovo Barzagli”

Il ds ha parlato dei talenti dell'Atalanta

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TORINO – Sono il centro del mercato italiano i talenti dell’Atalanta. Da Gagliardini a Caldara fino a Kessié, sono in tanti i nerazzurri che piacciono alle big del calcio europeo. Il ds del Cesena Rino Foschi ha parlato dei talenti bergamaschi ai microfoni di Calciomercato.com. Di seguito l’intervista integrale:

Gagliardini è il giocatore del momento, lei lo ha avuto a Cesena nel 2014: è il giocatore adatto per l’Inter?

“Parliamo di un ragazzo di grande prospettiva, di un professionista come pochi ne ho incontrati nella mia lunga carriera. Ha la forza di avere una famiglia di spessore, che lo ha educato al lavoro quotidiano. Sembrano frasi fatte ma non lo sono, lui ha avuto tanta sfortuna, a livello di infortuni, ma è riemerso grazie all’impegno che mette negli allenamenti. Un suo punto di forza è la lettura del gioco, anticipa spesso l’evoluzione dell’azione”.

Reja lo ha paragonato a Dino Baggio, vede in lui un centrocampista da 6/7 gol a stagione.

“Sono d’accordo con il mio amico Edy, nel senso che i due possono essere paragonati per la grande professionalità, per la mentalità da grande giocatore. Adesso sta trovando continuità in termini di presenze, con queste arriveranno anche i gol”.

Il dibattito si è acceso sulla valutazione, la considera troppo alta?

“Allora partiamo dal presupposto che la richiesta arriva anche in base a chi è l’offerente, che in questo caso non è il Carpi. Il giocatore dovrebbe arrivare, perchè l’operazione non è ancora chiusa, per un prestito oneroso da due milioni. Questo passaggio ci sta, è in linea con quello che è il suo livello attuale. Poi dovrà meritare il riscatto ad una cifra che, francamente, forse non è quella giusta in relazione alle poche presenze totalizzate in serie A. Parliamo di un giocatore che si farà, che ha qualità e l’Inter è stata coraggiosa nel fare questo tipo di investimento. Ma a differenza di Caldara, che è un ragazzo che ho avuto con me a Cesena, a oggi non vale quella cifra”.

Vede il difensore bloccato dalla Juventus più pronto rispetto a Gagliardini?

“Sì, perchè ha un anno in più da titolare in serie B giocato ad alti livelli. Gagliardini paga gli infortuni che ne hanno rallentato il processo di crescita, Caldara è un difensore forte, che sarà il futuro della Juventus”.

Lo vede in bianconero già nella prossima stagione o gli consiglierebbe di restare un altro anno a Bergamo?

“Io lo vedo come l’ideale post-Barzagli, che ho avuto a Palermo e valorizzato. Hanno qualche caratteristica in comune, Mattia diventerà un grandissimo difensore”.

27 presenze e 3 gol con il Cesena nella passata stagione, lo avevate strappato alla concorrenza di mezza serie B.

“Io posso dire che sono quasi un dipendente del presidente Percassi, sfruttiamo un canale privilegiato con l’Atalanta che ci ha sempre dato una mano. Lui aveva giocato venti partite importanti a Trapani l’anno prima, tanto che aveva promesso a Cosmi di tornare. Vedo un grande futuro per lui”.

Chiudiamo con Kessie, anche lui protagonista con la maglia del Cesena nella passata stagione. E pensare che lo avevate preso come difensore…

“Si. è vero. Si erano fatti male tre difensori e sono andato dall’Atalanta per lui. Non viveva un grande momento sinceramente, non era mai stato convocato in prima squadra ed era rimasto un po’ ai margini. Ma io, che conosco bene i loro osservatori, sapevo che si trattava di un giocatore con delle qualità precise. Lo avevano scovato al Torneo di Tolone, uno dei più prestigiosi a livello internazionale, e lì giocava come centrocampista mentre nella nazionale della Costa d’Avorio veniva spesso utilizzato da difensore”.

Che tipo di ragazzo ha conosciuto?

“Un ragazzo con dei problemi di ambientamento a Bergamo, come spesso capita a chi viene da posti molto lontani, con culture diverse. Io l’ho aiutato molto, posso dire che sono stato quasi come un secondo padre per lui: gli ho preso l’appartamento, gli ho messo Sky, gli rimboccavo le coperte”.

E’ sorpreso da quanto sta facendo ora a livello di carattere e prestazioni?

“No, perchè comunque si vedeva quelle che era il suo carattere. Ricordate il primo rigore calciato e il mezzo litigio con Paloschi? Un attaccante che qualche gol in serie A l’ha fatto. Lui è così. ha una forza fisica impressionante, è un giocatore che sa essere determinante sia in attacco che in difesa. Sa fare bene le due fasi, non sono affatto sorpreso da quello che sta facendo vedere. Anche l’anno scorso era molto seguito: Sabatini si era mosso con anticipo per la Roma, veniva spesso a Cesena ma poi sapete come sono andate le cose con il club giallorosso. Una volta è venuto anche Mancini al Manuzzi per lui più che per gli altri giovani che avevamo. Poi c’erano sempre il Sassuolo e gli osservatori della Juventus”.

Crede che sia un giocatore da Premier League, con il Chelsea pronto a follie pur di accaparrarselo, o per la Juventus?

“La Juventus non vuole spingersi oltre una certa cifra, il Chelsea potrebbe alzare la posta. Chi lo prenderà farà un grande colpo, è già un giocatore importante”.

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