TORINO- Il caso ultras è uno degli argomenti più chiacchierati sulla Juventus. L’arresto dei 12 capi, avvenuto nella giornata di ieri, ha dato seguito agli scioperi della curva sud, che non seguirà la trasferta di domani a Madrid. Intervistato dai microfoni de Il Mattino, il portavoce del gruppo True Boys, Alessandro D., ha
[fnc_embed]<iframe frameborder=”0″ width=”700″ height=”450″ allowfullscreen=”true” src=”https://www.dailymotion.com/embed/video/x72a1wy?autoPlay=1&mute=1″ id=”tv”> </iframe>[/fnc_embed]
rivelato alcuni retroscena del rapporto tra curve bianconere: “Nessuno del nostro gruppo è rimasto coinvolto, siamo puliti e abbiamo fiducia nell’operato della magistratura. Da parte nostra, posso dire che non abbiamo mai urlato cori discriminatori o razzisti nei confronti dei napoletani. Il gruppo True Boys ha radici nell’Italia meridionale, ma nel comprendiamo anche abruzzesi, liguri, bergamaschi e gente da tutta Europa. Siamo stati più volte attaccati per le nostre posizioni e la decisione di non cantare mai cori contro Napoli e i suoi abitanti. Altre persone che frequentano la curva direbbero che una cosa del genere è inconcepibile. Per me non è assolutamente così, il calcio è rispetto. Sono pronto a condividere una birra con un tifoso napoletano al prossimo Juve-Napoli”.