TORINO – Il giornalista Mario Sconcerti ha parlato attraverso il suo editoriale sulle colonne de Il Corriere della Sera.
“Non è riuscita però la comunione tra società, squadra e tecnico. Sarri è una persona libera, viene da un altro mestiere, non deve niente al calcio, ai suoi rapporti silenziosi, ai suoi vaghi ricatti. È un cane sciolto, difficile da inquadrare. La Juve di Andrea Agnelli è molto più puritana di quella di suo padre e nettamente oltre quella dell’Avvocato. Andrea è un imprenditore e la Juve è la sua azienda. Ha le sue regole, i suoi uomini, le sue manie. Ama le decisioni forti e improvvise, se le trova terapeutiche. Sono convinto abbia pensato in queste ore a come fuggire dalla gabbia tiratagli su da Sarri. Per vivere alla sua altezza la Juve ha bisogno di vincere e adesso non è più certa di saperlo fare. Nell’ultimo mese si è sentita fuori percorso. Ed è in generale fuori cassa di mezzo miliardo. Per questo non è per niente escluso si sia pensato a un ritorno di Allegri, che è sempre sotto contratto e non potrebbe rifiutare. Si stanno ascoltando i giocatori importanti, non tutti sono dalla parte di Sarri, che ha un suo modo diretto di porsi con loro. La Juve aveva «comprato» quello schema, quel ritmo. È dura da accettare sentirsi dire adesso che è impossibile. Rasenta il fallimento. Così nascono le idee su Allegri. Non le uniche, per altro. Anche il Milan di Boban e Maldini penserebbe a un ritorno. In realtà nessuno del Milan ha contattato Allegri, non seriamente almeno. Allegri ha già un impegno con una grande squadra inglese. Non vuole allenare fino a luglio continuando nel frattempo a riscuotere lo stipendio della Juve”.