TORINO – Andrea Scanzi, giornalista, ha parlato di calcio ai microfoni di Politica News: “Il ridimensionamento è molto forte. Per molti italiani ormai sono diventate normali le partite senza pubblico, in un gioco – come quello del calcio – in cui è sempre stato presente. Rispetto a giugno, quando è ripartito, il calcio non è più marginale. Non è certamente centrale per gli appassionati come nel periodo pre lockdown, ma è una componente presente. Più che la definizione tradizionale di “Panem et circenses” direi piuttosto che è lo svago dell’ora e mezza; una sorta di parentesi consapevolmente un po’ meno leggera. Sicuramente, oggi, il calcio è meno importante rispetto ai problemi quotidiani, ma ci consente di poter respirare, per 90 minuti di finzione scenica. Per quanto riguarda invece il possibile cambiamento in toto del mondo del calcio sono invece più pessimista: ne è sempre stato, infatti, refrattario. Una volta tornati alla normalità, si ritornerà esattamente come prima. Sono tifoso del Milan: siamo primi, Ibra sta facendo bene e sono contento. Ma per me è puro divertimento, svago: sono sempre pieno di impegni tra telefonate di ministri, il mio lavoro e attacchi di leader dell’opposizione che il calcio non è altro che puro “cazzeggio”, svago. Come quando stacco per fare una gita fuori porta con la mia compagna o passo del tempo libero con amici”.
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