TORINO- Con il gol realizzato domenica al Brescia, Dries Mertens si è portato a una sola realizzazione dal raggiungere Maradona nella classifica dei goleador del Napoli. Il belga, da quando è diventato un centravanti, non ha mai smesso di segnare e il merito di questa trasformazione è in gran parte di Maurizio Sarri,
[fnc_embed]<iframe frameborder=”0″ width=”700″ height=”450″ allowfullscreen=”true” src=”https://www.dailymotion.com/embed/video/x72a1wy?autoPlay=1&mute=1″ id=”tv”> </iframe>[/fnc_embed]
anche se il rapporto tra i due non è sempre stato idilliaco. Lo svela lo stesso ex Psv ai microfoni di Sportmagazine: “Nella sua prima stagione al Napoli, Sarri mi ha fatto giocare dall’inizio solamente sei volte. Ogni settimana venivo continuamente convocato alla sua scrivania e dovevo sentire quanto gli dispiacesse il fatto di non potermi far giocare. Mi ha fatto davvero impazzire e spesso mi sono arrabbiato con lui. Ci sono stati momenti in cui volevo addirittura sfidarlo, anche se mi ha chiesto di capire il suo punto di vista. Un giorno mi disse di sperare che un giorno sarei diventato un allenatore, così da capire perché fosse utile avere un giocatore come me in panchina. In una partita contro la Sampdoria ero così stufo della situazione che avevo deciso che avrei giocato male di proposito. Sarri, però, mi conosceva, e sapeva che non l’avrei mai fatto. Aveva ragione e dopo quella gara non sono uscito più dal campo”.