TORINO – Cristiano Ronaldo ha vinto e ritirato il premio di “Miglior giocatore del secolo” durante la cerimonia dei Globe Soccer Awards a Dubai battendo il suo eterno rivale: Lionel Messi. Queste le parole del portoghese al momento della consegna del premio: “Bellissimo. Voglio soltanto dire grazie a tutti, alle persone che hanno votato per me, ai compagni, ai club dove ho giocato, alla famiglia. È un traguardo eccezionale per me e mi dà la motivazione per portare avanti la mia vita. È fantastico far parte di questo evento ed essere nominato come migliore è un grande onore, spero che l’anno prossimo la pandemia sia finita e che ci si possa divertire un po’ di più. Grazie a tutti, sono molto fiero e felice. È un grande successo per me, sono fiero e felice. Questo mi dà una motivazione ulteriore per continuare il mio percorso, spero di poter giocare ancora tanti anni e godermi i tifosi“.
Ad inaugurare la cerimonia è stato il presidente della FIFA, Gianni Infantino: “Saluto Cristiano Ronaldo che è qui e tutti gli altri campioni. Mi piacerebbe ricordare due grandi campioni come Paolo Rossi e Diego Armando Maradona che ci hanno lasciato quest’anno. È stato un anno difficile, un anno in cui Beirut è stata messa in ginocchio. È un anno che ricorderemo a causa della pandemia, ci siamo resi conto di come ci sia qualcosa di più importante nel calcio. È la salute. Un piccolo virus ha messo in ginocchio il mondo intero, ora tutti dobbiamo indossare le mascherine e ringraziare quelle persone che hanno lottato come difensori che ci hanno permesso di rimanere in salute. Quest’anno il calcio può comunicare un nuovo messaggio di fratellanza e solidarietà. Tutti dobbiamo credere di nuovo che il mondo possa tornare alla normalità, che possiamo tornare a sperare e il calcio sta dando speranza.
Stiamo giocando davanti a stadi vuoti, ma ci sono milioni di spettatori che sperano di tornare alla normalità e noi stiamo lavorando per riportarli negli stadi. Nella FIFA abbiamo realizzato un pacchetto di sollievo al COVID per aiutare i giocatori di tutto il mondo, non solo professionisti, per mantenere la fiamma del calcio in vita. Questo lockdown ci ha permesso di riflettere sul futuro, ma il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti e forse dobbiamo riconsiderare il modo in cui abbiamo organizzato il calcio finora. Dobbiamo proteggere il gioco e i calciatori, forse dobbiamo ripensare ai formati delle nostre competizioni e come trovare un bilanciamento migliore tra i club e le Nazionali, tra campionati e coppe, tra competizioni lunghe e corte. Dobbiamo ridurre i viaggi per preservare la salute e dobbiamo mettere in dubbio tutto quello che noi la FIFA, la Lega, tutto quello che hanno fatto negli ultimi anni. Il mondo sta cambiando velocemente e vuole più emozioni“.