Moggi: "Calciopoli? Ce l'avevano con la Juve, la morte di Agnelli ci rese deboli agli attacchi"

Moggi: “Calciopoli? Ce l’avevano con la Juve, la morte di Agnelli ci rese deboli agli attacchi”

Notizie Juve, le parole di Moggi.
Le parole dell'ex dirigente bianconero

TORINO- Luciano Moggi, ai microfoni di Sportitalia, ha parlato della sua situazione dopo la radiazione dal calcio, avvenuta nell’ormai lontano 2006: “Ormai non mi fa più effetto. E poi hanno capito tutti della farsa messa in atto con questo processo. È stato detto che il mio potere nel calcio condizionava i campionati, ma la sentenza ha stabilito che non era così, ma era il calcio di quel tempo in generale. Il processo, poi, è stato condizionato dal sentimento popolare dell’epoca, che piano piano si è smontato. La grazia io non la voglio. La grazia deve averla chi ha fatto qualcosa, mentre io non ho fatto niente. Ce l’avevano con la Juventus perché vinceva troppo. L’ha detto il presidente del Coni di allora, Gianni Petrucci, nel momento in cui ha dichiarato che una squadra che vince troppo è dannosa per il proprio sport. Senza contare poi che la morte dell’avvocato Agnelli ci aveva resi orfani e deboli ed era facile attaccare la Juve”.

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