TORINO- L’attaccante bianconera Cristiana Girelli è stata intervistata da JTV nell’ormai consueto appuntamento di “A casa con la Juve”: “Sono tornata a casa, credo che qui non rimanevo così tanto da una decina di anni. La convivenza forzata va così e così. Ricordi? Il primo scudetto è il più bello. Mi differenzio da Marchisio (altro ospite ndr.) un attimo però e dico la prima Supercoppa. Mondiali? Non c’erano dubbi sui tacchetti usare. Difficilmente uso quelli a 6, o i misti. Bella emozione la tripletta alla Giamaica, molto particolare. Pallone a casa? Eravamo a Vinovo e dovevamo fare un servizio per l’Uefa in vista dei Mondiali. Ricordo che era domenica mattina, c’era questa troupe e avevo visto il pallone dei mondiali. Ho fatto una fatica a prenderlo perché l’Uefa non voleva lasciarmelo, ma sono riuscita a recuperarmelo. Me l’hanno dato sgonfio… Prima di scenedere in campo? Sono molto tranquilla, serena. Le ragazze lo sanno, se sono agitata è un brutto segno, cerco di smorzare l’attenzione col mio essere allegra. Quando entro in campo, anche a Vinovo, guardo se i miei genitori sono arrivati. Che vengono da Brescia, io spengo il telefono e loro sono in viaggio. Seriamente, mi prometto di uscire dal campo senza rimpianti. Il contrario è peggio della sconfitta. Se non hai dato tutto, hai un grosso rimpianto”.
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