TORINO – Anche nel 1971 il derby d’andata si gioca il 5 dicembre, proprio come quello dell’odierno campionato. Juventus-Torino, in un Comunale equamente spartito tra le due tifoserie come capitava all’epoca, è collocato all’ottava giornata. Le due squadre scendono in campo alle 14.30 e l’eroe della domenica è Fabio Capello, l’uomo che decide la partita a favore dei bianconeri.
UNA VITTORIA DA SCUDETTO
Juventus 2, Torino 1. La pagina di Hurrà Juventus proclama convinta il punteggio finale del derby della Mole e l’immagine proposta è l’esultanza dei giocatori bianconeri al termine di 90 minuti estremamente combattuti. Una vittoria che permette alla Signora di posizionarsi da sola in testa alla classifica, dando modo a uno dei suoi elementi, Helmut Haller, di esprimere ad alta voce un pensiero che inizia a circolare nell’ambiente: «Per noi è l’anno dello scudetto». E il tedesco avrà ragione, la Juve tornerà a rimettersi il tricolore sul petto dopo quello del 1967.
LO SMOKING E LA TUTA
Il primo tempo di Juventus-Torino termina 1-1. Passano in vantaggio i bianconeri con un diagonale di Pietro Anastasi sul quale è palese l’incerteza del portiere Sattolo (nella foto). Pareggiano i granata con Ferrini, che trasforma con potenza uin calcio di punizione. «La migliore tecnica della Juventus e l’agonismo del Torino»: il servizio della Rai sintetizza così quanto visto sul campo. E in fondo, sembrerebbe la descrizione del dna del derby torinese. Ma, in realtà, per prevalere sull’avversario, c’è bisogno di entrambi gli ingredienti, a maggior ragione negli incandescenti duelli a uomo del periodo. Il Corriere della Sera esalta proprio «l’altra faccia della Juve», sottolineando proprio come sia «una squadra che sa anche lottare». Come splendidamente riassume Gino Palumbo, «solo una grande squadra può cambiare fisionomia da una partita all’altra, accettando di giocare ora in “smoking” ed ora con la tuta dei lavori pesanti».
UN PUNTO DI DIFFERENZA
La tecnica, dicevamo. La rete che al diciottesimo del secondo tempo riporta nuovamente in vantaggio la Signora, stavolta definitivamente, ne è una sintesi mirabile. Beppe Furino se ne va via sulla sinistra con un’accelerazione vertiginosa. Sul cross si avventa Bettega, che con un velo spiazza l’intera difesa granata. Arriva Fabio Capello, tiro di prima intenzione, palla a baciare il palo interno e tifo bianconero in estasi. Nella foto il regista juventino non si vede, l’azione è stata talmente veloce da sorprendere tutti. Davvero d’altri tempi la sportività del presidente del Toro Orfeo Pianelli: «Tutti i miei auguri alla Juventus perché possa vincere il campionato. Anche per noi sarà una rivalutazione, esser stati battuti dai campioni d’Italia». Alla fine del torneo, il margine che separerà la Juve dai cugini granata (e dal Milan) sarà di un solo punto.