TORINO – Medhi Benatua è stato ospite di Casa Sky Sport. L’ex difensore bianconero ha parlato della sua esperienza alla Juventus, cominciando dagli elogi per il suo capitano: “Buffon per me è stato il più capitano di tutti. Una leggenda che ha vinto tutto. Prima delle partite ci parlava sempre, è uno che sente le partite. Ha un amore incredibile per la Juventus, è sempre rimasto quando poteva andare via. È un esempio per tutti. La mia partita più bella in Italia è stata la finale di Coppa Italia Juve-Milan a Roma, vinta 4-0 con una mia doppietta. Ma anche dietro ho fatto una bella gara”.
Sullo scontro diretto perso in casa contro il Napoli: “Fu una settimana brutta per tutti i tifosi juventini, ma vi garantisco che per me lo è stato ancora di più perché stavamo giocando una buona partita. Io ho fatto una delle migliori gare in bianconero tenendo la difesa in piedi da solo con Chiellini infortunato. Eravamo sullo 0-0 in una partita sofferta che il Napoli stava dominando, l’arbitro prima del calcio d’angolo mi dice di stare attento, io abbasso le mani da Koulibaly, Albiol mi passa davanti, Koulibaly stacca di testa e segna. Sono andato a casa e non ho dormito per due o tre giorni, in allenamento non parlavo. Durante giorni di preparazione alla gara con l’Inter Allegri non mi fece giocare e io l’ho presa sul personale. Mi sono sentito molto male, fortunatamente abbiamo vinto grazie al ‘Pipa’. Al tempo stesso ero contento per la squadra ma triste per me stesso dopo l’errore contro il Napoli e per non aver giocato contro l’Inter”.
Sulla mancata presenza contro l’Inter: “Era andato via Bonucci, Howedes aveva tanti infortuni, e il mister aveva bisogno di me. A volte saltavo l’allenamento, ma mi faceva giocare lo stesso. Per questo quell’esclusione l’ho presa male, ma nel calcio bisogna sempre ripartire”.
Sulla rimonta del Bernabeu: “Quel rigore contro il Real Madrid? Un brutto ricordo. All’andata ero squalificato con Pjanic, dopo il 3-0 pensavamo fosse finita. Poi abbiamo visto la rimonta della Roma col Barcellona e ci siamo caricati. È stata una gara pazzesca, alla fine c’è stato un episodio: io ho cercato di anticipare Vazquez senza toccarlo o spingerlo, lui si è sorpreso di vedermi ed è caduto. L’arbitro ha dato il rigore, ma io ho fatto di tutto per non toccarlo. Per dare il rigore all’ultimo secondo deve essere una cosa chiara, ma non è la prima volta che in Champions si vedevano cose del genere col Real Madrid. Pjanic è come un fratello, una persona incredibile. Andrò a trovarlo anche quando la carriera sarà finita”.
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