TORINO- Intervistato ai microfoni di JTV nel consueto appuntamento “Players on the road”, Alex Sandro ha fatto un breve riassunto della sua carriera da calciatore e della vita fuori dal campo: “Natale? Ho già fatto i regali, in famiglia sono quello che ne compra di più. Ne ho comprati tanti anche per dei bambini in Brasile. Famiglia? Ho una figlia di tre anni che non si ferma un attimo. Vuole sempre andare allo stadio e sta iniziando a dare i primi calci al pallone. Da bambino avevo la stessa sua energia, non mi fermavo un secondo e i miei genitori dovevano sempre starmi dietro. Giocare a pallone, per molti bambini brasiliani, è una salvezza. Nome? Ne ho due, Alex e Sandro. Chi mi conosce meglio usa il primo, ma mi va bene anche Alex Sandro. Ruolo? Ho iniziato giocando da trequartista nell’Atletico Paranaensa. Giocavo con la 10 sulle spalle e anche al Santos ho fatto il centrocampista. Un giorno, però, un allenatore delle giovanili mi disse che facendo il terzino sarei arrivato in Nazionale. Cambio di numero? Quando sono arrivato a Torino c’erano la 5 e la 12 libera. Il primo numero non mi piace molto, quindi ho scelto il secondo anche per l’amicizia che mi lega ad Hulk, che lo indossava al Porto. Danilo? Anche le nostre famiglie sono molto amiche. Siamo così, vogliamo avere una vita tranquilla anche fuori dal campo. Ritrovarlo a Torino è stato bello, perchè abbiamo già giocato insieme al Santos, al Porto e nel Brasile. Assist? Mi fa piacere farne uno o andare in gol, l’importante è aiutare la squadra a vincere. Senza calcio? Se non avessi fatto questo mestiere, probabilmente avrei scelto un altro sport: basket, pallamano…”.
Alex Sandro: “Voglio sempre aiutare la squadra a vincere, felice di aver ritrovato Danilo. In Brasile il pallone è una salvezza”
23 Dicembre, 17:13 2019
Le dichiarazioni del terzino bianconero