TORINO – Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha parlato in conferenza stampa dopo l’assemblea dei soci bianconeri: “Anno agrodolce, in campo e fuori dal campo. Ottenuto grandi risultati ma anche difficoltà inaspettate. A gennaio abbiamo portato a termine operazione sul capitale da 300 milioni che aveva tre obiettivi: il mantenimento della competitività sportiva, l’incremento dei ricavi operativi e del brand Juventus e un consolidamento dell’equilibrio economico-finanziario. Ha posto le basi per una robustezza dal punto di vista patrimoniale che non ci saremmo aspettati di utilizzare per i motivi noti. Il raggiungimento dello scudetto nel 2019/20 non ha trovato il giusto riconoscimento, sia da parte nostra, dai tifosi e dai tutti gli addetti ai lavori. Solo più avanti ci potremo rendere conto di cosa hanno significato questi nove anni. Eliminazione in Champions League e ko in finale di Coppa Italia non ci hanno soddisfatto. Fuori dal campo stavamo ottenendo risultati importanti. I ricavi di sponsorizzazione avevano raggiunto i 130 milioni, posizionandoli al 30% superiore ai ricavi da diritti tv. E il marchio della Juventus è diventato il primo marchio per made in Italy su Instagram, superando Gucci. È segno della dimensione del brand Juventus e del lavoro che avremo per poterli sfruttare. I temi nei mesi primaverili però sono stati due: la gestione del momento emergenziale anche come presidente dell’Eca e poi l’importante riorganizzazione interna annunciata oggi. Sono state una serie di riflessioni fatte per razionalizzare operazioni e rapporti, passando da tre a due aree: l’area football è affidata a Fabio Paratici, mentre l’area business sarà affidata a Stefano Bertola. Io e Pavel ci divideremo area business e area sport. L’altro elemento sulla quale ci siamo concentrati e la gestione emergenziale riguardo al Covid. Per quanto riguarda i protocolli, credo che vada riconosciuto al mondo del calcio che c’è uno screening che permette l’individuazione di un positivo e l’isolamento immediato. Questo è qualcosa di importante che ovviamente porta anche a dei costi per le società. I miei ringraziamenti vanno ai ministri competenti, al presidente federale che ci hanno permesso di individuare un protocollo per andare avanti. Marzo e aprile sono stati mesi intensi per capire come poter tornare a giocare. Esserci riusciti e aver completato i campionati principali è un grandissimo risultato e anche aver portato a termine le due competizioni europee principali. Non nascondo che c’è anche un interesse economico. Abbiamo delle stime più precise: gli impatti di questa situazione li avremo nell’autunno del 2021.Guardando a delle stime che ci porta a un 20% del pubblico da qui a dicembre e 50% da gennaio a giugno abbiamo una perdita di ricavi da stadio di circa 3 miliardi, dei diritti televisivi che va fino a un miliardo. Per un totale per il sistema calcio di 5-6 miliardi. Abbiamo visto quello che è stato l’impatto della campagna trasferimenti della finestra estiva e tutti i mercati hanno perso una grossa fetta dei trasferimenti tolta l’Inghilterra che è più o meno stabile. Quello che è sotto gli occhi di tutti, è che dopo 20 anni di continua crescita per la prima volta il fatturato del calcio europeo è in forte decrescita. Le stime portano ad ipotizzare per 360 club a livello europeo delle prime divisioni avranno bisogni di aumenti di capitale nei prossimi 12/24 mesi per un totale di 6 miliardi, senza considerare le seconde divisioni dove ci saranno le maggiori difficoltà. Debolezze che vanno affrontate, il calendario non è congestionato, di più. Ipotizzare recuperare partite è molto difficile. Notizia di ieri interessante è il fondo Texas Pacific Group che avrebbe fatto offerta per rilevare seconda lega inglese. Oppure da tenere in considerazione è la revisione della governance per il sistema calcio inglese. Questo ci porta alla consapevolezza dell’interesse degli operatori finanziari per il calcio ed è di assoluto conforto. Noi abbiamo dato prova di grandissima serietà e convergenza, sia a livello internazionale che nazionale. Se questa stessa convergenza che c’è stata nei mesi più delicati verrà riprodotta nei prossimi mesi sono sicuro che ne usciremo rafforzati”.
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