TORINO – Il CEO della Roma, Giudo Fienga, ha parlato ai microfoni di Sport Lab circa la situazione degli stadi in Italia, in particolare di quello giallorosso: “Non facilitare la costruzione di un impianto significa tagliare le gambe a un club sulle possibilità di sviluppo. Lo stadio non è un vezzo o un qualcosa in più che un club può avere – prosegue il Ceo – Lo stadio non è solo un contenitore di pubblico, ma un attivatore di leve che serve al club per crescere. Le top 20 squadre europee che hanno dimostrato una crescita anno su anno lo hanno fatto con uno stadio di proprietà. Tempi per lo stadio della Roma? E’ un processo che deve avvenire in tempi economici accettabili. Partire con un analisi e sapere che l’opera potrebbe concretizzarsi dopo 12-13 anni, mina l’analisi stessa. Abbiamo sempre rispettato pazientemente il lavoro delle istituzioni: la situazione della Roma è ancora più penalizzante perché dispone di uno stadio 2 giorni ogni 15 e non siamo in grado di aprire alcun business collaterale e attivare tutto ciò che altre squadre, che noi abbiamo l’ambizione di raggiungere e con cui vogliamo competere, possono fare e su cui sviluppano quote di fatturato altissime. Per noi questo è 0 e resterà tale finché non avremo uno stadio di proprietà. Vogliamo investire come gli altri”.
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