le parole di Brocchi e Montolivo in conferenza stampa

Qui Milan, le parole di Brocchi e Montolivo in conferenza stampa

L'allenatore e il capitano dei rossoneri hanno parlato dalla sala stampa dello Stadio Olimpico di Roma prima della finale di Coppa Italia

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ROMA – Dalla sala stampa dello Stadio Olimpico hanno parlato l’allenatore del Milan Christian Brocchi e il capitano rossonero Riccardo Montolivo. Parla prima il centrocampista azzurro: “Siamo i primi a crederci, la squadra si è allenata bene. Sono convinto che ci sarà la giusta concentrazione, l’aspetto dove abbiamo peccato di più. Spero che il tifo sia caldo perché abbiamo bisogno anche di loro. Non è la partita più importante della mia carriera che è stata l’Europeo. E’ la mia seconda finale. Siamo tutti molto vogliosi di entrare in campo e giocare questa partita. Perché vincerà il Milan? Perchè abbiamo nel nostro arco delle frecce che possono fargli male. Io credo che il Milan di oggi è un Milan diverso da quello del passato. Abbiamo rispetto per la storia di questo club, sappiamo quello che vuol dire. Dobbiamo ragionare sul presente di questa squadra.Per vincere serve una partita attenta e da squadra. In molte occasioni non siamo stati squadra. Se riusciamo a giocare corti e limitare gli spazi tra le linee, potremmo fare bene.Da come si è allenata la squadra ho visto una reazione. Ora non serve parlare, domani è l’ultima chiamata per questo gruppo per dimostrare che possiamo far parte del Milan. Facciamo parlare il campo e non le interviste.Bacca? La nostra arma più importante deve essere la squadra, poi arrivano le qualità di Bacca, Honda, Bonaventura…”

Successivamente ha preso la parola anche il tecnico rossonero: Lacune della Juventus? Tutte le squadre hanno dei difetti e dei punti deboli. Le squadre migliori sono quelle che ne hanno di meno. La Juventus ha tanti pregi, altrimenti non avrebbero fatto questo campionato. A dimostrazione che se lotti, e ci credi, puoi conquistare anche dei traguardi difficili.Vincere sarebbe stupendo, qualcosa di grande, soprattutto per i tifosi che sono stati male in questi anni e hanno voglia di festeggiare. Come già detto in caso di vittoria non bisogna dire che la stagione è positiva perché le negatività e i problemi ci sono stati, e poi bisognerà lavorare per risolvere queste situazioni. Io non mollo mai e questa è una cosa chiara. Anche in questo momento difficile sto mantenendo un mio equilibrio e la mia voglia. Siamo alla fine di questo breve percorso e dobbiamo toglierci una soddisfazione grande. Ho visto nei giocatori uno sguardo diverso, ma non mi faccio fregare più da questo, perché anche contro la Roma si erano allenati bene e poi il risultato è stato quello che conosciamo tutti. Spero che riescano a tirar fuori davvero quello che hanno dentro. E’ l’occasione giusta per farlo. A volte bisogna avere l’intelligenza e il polso della situazione per capire cosa è meglio fare. Ogni giocatore ha la sua voglia di fare, e bisogna toccarli su altri punti. ogni giocatore domani ha la possibilità di conquistarsi qualcosa. Sia chi è in scadenza, chi andrà via, chi rimarrà al Milan. I motivi sono tanti. Se ho litigato con qualcuno? Se ne dicono tante, ma non è vero niente. Anche il ritiro a Milanello un giorno prima è stata una decisione presa insieme. La cosa più importante per vincere domani è lo spirito e la voglia di aiutarsi. Se ognuno lavora ognuno per il suo orticello, diventa difficile. L’ultima volta che sono entrato in questo stadio, ho partecipato alla finale di Coppa italia Lazio-Roma, anche se non ho potuto giocare, e quindi mi rievoca quei pensieri. Oggi come nelle altre occasioni non vedo l’ora di scendere in campo per giocarmi la partita. E’ stato un periodo difficile con tante difficoltà, purtroppo ci sono degli episodi che se ti girano bene ti fanno svoltare da una parte, se ti girano male ti fanno svoltare dall’altra. Sapevamo tutti che niente era scontato, per me in ogni caso è stata un’esperienza grandiosa e bellissima, dove ho imparato tante cose. Io faccio l’allenatore e vivo la partita come se fossi un giocatore dal punto di vista emotivo. E’ normale però che dovrò avere la lucidità per prendere delle scelte e affrontare un allenatore bravo e preparato. Domani non è la partita di Brocchi che deve far vedere se è bravo o no, ma è la partita della squadra. Niang? Si è allenato nelle ultime due settimane con la squadra. La settimana scorsa non era ancora pronto, ma ha fatto un piccolo miracolo da parte dello staff medico. Non ha i 90 minuti dalle gambe e non si può pretendere che possa partire dal primo minuto. Ma se avrò bisogno delle sue qualità, avrà l’occasione di scendere in campo anche lui. Donnarumma? Dal giorno del suo esordio in poi ha sempre dimostrato di avere personalità e di saper sopportare le pressioni. Ha dimostrato di potercela fare tranquillamente. Il risultato è sicuramente più importante di qualsiasi altra cosa in questa occasione. Domani l’unica cosa che conta non è il gioco ma dare fila da torcere alla Juventus e portare a casa il risultato. Il mio futuro? Non è un problema adesso, il problema più importante è la partita di domani. E’ normale che io lo spero, di iniziare dall’inizio la stagione. Se comunque non sarò io il prossimo allenatore del Milan, avrò comunque vissuto una grande esperienza e ho coronato il mio sogno di allenare il Milan. Lo stress l’ho sempre visto come una motivazione in più, almeno da giocatore. Da allenatore è diverso. Io non ho timore e ho fatto tutto il lavoro che potevo fare. Cambio del sistema di gioco? Dovuto all’assenza o meno dei giocatori. Per esempio l’assenza di Bonaventura è stata determinante sotto questo aspetto. Vittoria? Tutto è possibile in ogni partita. Al presidente è sempre stato riconosciuto il fatto di essere un grande motivatore. Per questo volevo che la squadra fosse attenta quando Berlusconi ha parlato al gruppo. Abate e Antonelli? Sono due assenze importantissime. Sono due Nazionali, che potevano darci tanto. La settimana scorsa è stata fatta una prova con Romagnoli proprio per vedere se poteva essere un’alternativa.”

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