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Pirlo: “È la mia ultima stagione. Khedira qui? Non so nulla, sì a Giovinco in Nazionale”

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TORINO – Intervistato da La Repubblica l’ex centrocampista della Juventus Andrea Pirlo ha parlato della sua avventura in MLS e del calcio italiano: “Ultima stagione? Vedremo. Per adesso c’è questa e me la voglio godere. Spero di finirla bene, poi vedrò come mi sento. Quando smetterò resterò nel calcio, confermo. Ho ancora tanta passione, mi piace vederlo e parlarne, non sono nauseato o saturo. È la cosa che so fare meglio. Non so ancora in quale ruolo: dirigente, allenatore, chissà. Non puoi capirlo prima. Quasi tutti i miei ex compagni che hanno smesso oggi allenano. E sono appassionatissimi. Come Nesta. Allena a Miami: lo vedo spesso. Diceva: non farò mai l’allenatore. Ora è malato del mestiere. E anche Gattuso, a Pisa, finalmente è contento”.

MILAN – “Vedo Paolo Maldini, quando viene in America per lavoro, so che ha in testa tante idee e invece rimane fermo. Campioni come lui ce ne sono stati pochi, vorrebbe trasmettere quello che lui è stato per il Milan. È un peccato. Se Fassone mi ha contattato per il Milan cinese? Le voci le ho sentite anch’io, ma sto ancora giocando e non sarei in grado di dare una mano a una società, che sia il Milan, l’Inter, la Juventus o il Brescia. In futuro vedrò”.

MLS – “Imparo tanto. Un altro tipo di vita. L’inglese. Un approccio al calcio più sereno. Era quello che cercavo. E poi sul campo si fa sul serio: se uno ha voglia di farsi una passeggiata, ha sbagliato posto. La mia New York? Difficile immaginare un’esperienza più importante, anche per i miei due figli. È il centro del mondo. Ti dà grande energia e voglia di fare, ti apre mille possibilità: le nuove iniziative devono passare per forza da qui. Il mio quartiere è Chelsea. Atmosfera unica. Tante gallerie d’arte, una passione che mi ha trasmesso Braida al Milan. La High Line, il parco sopraelevato sotto casa. Il lungofiume sull’Hudson. Ho visto dal vivo gli Us Open e il basket della Nba. Sono stato al Madison Square Garden. E faccio la spesa, con le bottiglie in mano. Mi fermano per una foto, ma è tutto più normale. L’approccio degli americani con lo sport è più rilassato, senza giornali o trasmissioni in tv dove ci si scanna. Finisco la partita e sto in pace fino alla settimana dopo. Il calcio è in costante crescita, è già diventato il terzo, dopo basket e football, con un numero di praticanti altissimo, tra bambini e ragazze. Cina? Non conosco quel calcio, ma so che qui non è possibile quel tipo di investimenti. Nel professionismo americano ci sono regole su costi e ricavi, c’è il salary cap, senza che questo ostacoli la crescita tecnica”.

KHEDIRA A NEW YORK “Del mercato non ho idea, faccio il giocatore. Siamo una squadra competitiva, la prima ad avere raggiunto i play-off a soli 2 anni dalla nascita del club. Ora cerchiamo un passo avanti, dipenderà dal lavoro”.

ESCLUSIONE DALLA NAZIONALE – “Il calcio è uguale per tutti, la MLS è soltanto più lontana. Tra me e Conte non c’erano segreti: l’Europeo non era una mia priorità, altrimenti sarei rimasto alla Juve. Giovinco ha fatto bene a Toronto. Lo convocherei: la MLS non è diversa dal campionato cinese o belga, per dirne due dai quali sono stati pescati azzurri. Andremo al Mondiale? Penso di sì. Il calcio italiano è in crescita nell’ultimo anno, con tanti giovani titolari. Il livello è tornato alto, anche se non ci sono più 6-7 squadre per lo scudetto. Non è detto che la Nazionale debba passare per i play-off: mancano tante partite e la Spagna deve temerci”.

GIOVANI – “Io sono contento dei tanti giovani all’altezza e del ricambio generazionale. Tra i 30 del Pallone d’oro si entra per i risultati di squadra. Io vedo talenti, oltre a Verratti: Belotti, Bernardeschi, quelli dell’Atalanta. Se la Juve rivincerà? Ha una grande classe dirigente. In Italia è la più forte, basta che ritrovi il ritmo: una battuta d’arresto ogni tanto fa bene. In Europa può arrivare fino in fondo, anche se la Champions ha tante variabili”.

LE MILANESI – “L’Inter si è ripresa bene, ha prospettiva. E’ piena di buoni giocatori. Milan? Sulla trattativa si vedrà nei prossimi mesi. Per ora parla il campo e vedo un bel futuro, grazie al lavoro di Montella e ai tanti italiani. Il Brescia? Spero si risollevi, col mio amico Brocchi”.

TRUMP – “Non so che cosa potrà accadere, ma bisogna essere fiduciosi e lasciare lavorare Trump”.

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