L’ex portiere della Juventus e della Nazionale Italiana Dino Zoff, ha parlato in una lunga intervista concessa ai microfoni de Il Messaggero, ai quali ha detto la sua sul calcio moderno e quello dei suoi tempi: “Il calcio è cambiato come sono cambiate le generazioni. Paghiamo l’esasperazione mediatica. Il calcio non è malato, non per i troppi soldi. Quelli li produce il mercato. È il mercato che fa il prezzo: se è malato il calcio è malato il mercato”.
“Oggi per fortuna i fenomeni di razzismo sono superficiali. Negli Anni Settanta le cose erano molto più violente. Adesso ogni grande o piccola contestazione viene amplificata molte volte, a dismisura. Il pubblico fa bene ai giocatori, gli applausi e gli incoraggiamenti fanno bene al corpo e allo spirito”.
“Io come portiere sono sempre stato contento di quello che ho fatto e di come mi sono comportato. Però ho invidiato gli artisti, quelli calcistici naturalmente, da Sivori a Maradona a Platini. Inventavano le cose. Il portiere non inventa niente. Io sono un operaio specializzatissimo mentre un artista non deve imparare niente, crea. In Italia ci sono molti buoni portieri. Donnarumma, ha fatto delle belle cose fino adesso, poi Meret un altro giovane con un bel futuro”.