Zanetti svela: "Roberto Baggio il più grande calciatore mai affrontato"

Zanetti svela: “Roberto Baggio il più grande calciatore mai affrontato”

Zanetti
Javier Zanetti, ex calciatore dell'Inter, ha parlato della sua carriera, toccando anche il tema Roberto Baggio.

Javier Zanetti, ex difensore e bandiera dei nerazzurri, ha rilasciato delle dichiarazioni a “InterCareers”, toccando diversi temi. Ecco le sue parole: “Maldini? L’ho sempre ammirato, con lui c’è sempre un grande rapporto dentro e fuori dal campo. Una persona reale, molto rispettosa. Abbiamo fatto tantissimi derby e lui difendeva la maglia e la storia del club come facevo io, però rimane sempre questa grande amicizia. L’avversario più grande? Ho giocato contro grandissimi campioni, mi viene in mente umanamente Roberto Baggio: anche con lui c’è un grandissimo rapporto, abbiamo creato una grande amicizia quando è arrivato. Da avversario non era mai semplice affrontarlo. Poi penso a Zidane, Ryan Giggs, Lionel Messi che ho affrontato in Champions in una partita dalla posta in gioco molto grande. Ma al di là di quello che danno in campo, sono tutti grandi persone”.

Sugli inizi: “Mi reputo una persona vera, che cerca sempre di trasmettere agli altri quello che è. Il primo giorno all’Inter lo ricordo benissimo, conobbi anche Giacinto Facchetti: una grande persona che mi ha insegnato tanto. Arrivai insieme a Rambert, che in quel momento era indicato da tutti come più forte del sottoscritto: era stato capocannoniere in Argentina, mentre io ero uno sconosciuto. Poi ho iniziato a giocare e non mi sono fermato più”.

Sulla colonia argentina all’Inter: “Cambiasso, Samuel e Milito sono miei fratelli. Per tutti noi argentini l’Inter era come casa, la nostra famiglia. Siamo riusciti a vincere perché eravamo grandi uomini e non solo grandi calciatori: ci aiutavamo tutti e siamo stati guidati da allenatori importanti. Vittorie, queste, che sono arrivate dopo anni difficili: in tanti anni ho vinto solo una Coppa Uefa. Per questo ai ragazzi, oggi, dico che devono essere resilienti e non abbattersi dopo una semplice sconfitta. Ho vissuto momenti devastanti, come il 5 maggio, e altri bellissimi come la notte di Madrid”.

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