Intervistato da La Gazzetta dello Sport l’ex Juve Zambrotta ha detto: “Il duello scudetto con l’Inter non si risolverà a maggio. Laurearsi campione d’inverno è positivo, ma i giochi si decidono in primavera. I due punti in più della squadra di Inzaghi su quella di Allegri sono un vantaggio minimo”.
Sui bianconeri: “La Juve non muore mai. E te ne accorgi quando giochi lì: percepisci immediatamente la mentalità vincente, fa parte del dna del club. L’anno scorso i problemi sono stati fuori, ma in campo hanno fatto discretamente bene. E in questa stagione, senza Europa, sono in corsa per la doppietta Scudetto-Coppa Italia. La cosa che mi sorprende di più è il coraggio che stanno dimostrando nel lancio dei giovani. Allegri con l’arrivo di Giuntoli e Manna, che ho apprezzato quando abbiamo lavorato insieme nel Chiasso, sta puntando ancora di più sui talenti della seconda squadra. Penso a Miretti, Iling, Yildiz”. Sul turco ha aggiunto: “Sul fatto che sia un bel talento, non ci sono dubbi. Ma andiamoci piano con i paragoni… Io ho giocato con Del Piero: era un’altra cosa e in Serie A c’era una qualità generale più alta. E al Barcellona ho incrociato il Messi 20enne, già a quel tempo di un altro pianeta”.
Quali giocatori della Juve sarebbero titolari nell’Inter? “Più di uno: Rabiot, Szczesny, Danilo, Bremer, Vlahovic… E l’Inter ne avrebbe altrettanti titolari nella Juve: Bastoni, Acerbi, Calhanoglu, Barella, Lautaro, Thuram… Nell’undici tipo, Juve e Inter si equivalgono”.